Non profit
Firenze, mecenatismo popolare per il Battistero
La campagna lanciata da Unicoop per sostenere il restauro del monumento ha raccolto oltre 250mila euro. Sono ben 15 mila i cittadini che hanno fatto una donazione
Un vero e proprio fenomeno di mecenatismo popolare. In sei mesi la campagna lanciata per sostenere il restauro del Battistero di Firenze ha portato nelle casse dell’Opera del Duomo oltre 250mila euro. Si tratta della più importante campagna di crowdfunding applicata all’arte lanciata in Italia: oltre 15mila persone hanno aderito all’invito lanciato da Unicoop Firenze, donando somme a partire da 5 euro (anche devolvendo i punti fedeltà accumulati facendo la spesa).
Il Battistero è uno dei simboli della città, il più antico tra i monumenti che costituiscono uno dei centro storici più celebri del mondo. Dedicato a San Giovanni, che è patrono di Firenze, ha origini non chiare, ma dal 1128 è ufficialmente battistero cittadino. Con la sua forma ottagonale e i suoi marmi a strisce bianche e verdi (marmi di Carrara e di Prato), tipici del romanico toscano, è il monumento da cui si genera tutta la grande stagione del 400 fiorentino: non a caso Brunelleschi esplorerà la prospettiva proprio puntando la porte del Battistero rivolta verso la Cattedrale.
Un monumento quindi che è un po’ l’anima della città e continua ad esserlo anche in una stagione culturalmente molto diversa. Come ha dimostrato il successo del flash mob durante il quale, lo scorso 16 aprile, mille donatori hanno abbracciato "fisicamente" il San Giovanni.
Il restauro del monumento è diretto e finanziato dall’Opera di Santa Maria del Fiore, con 1,8 milioni di euro, e riguarda le otto facciate esterne e la copertura del Battistero. Si tratta di un intervento conservativo per eliminare gli strati di incrostazioni nere e i depositi di sostanze inquinanti, e per consolidare e ridefinire gli elementi marmorei che nel tempo si sono degradati. L’operazione fa parte di un più ampio progetto di riqualificazione di piazza del Duomo, centro del sistema museale dell’Opera di Santa Maria del Fiore, che prevede anche la pulitura e il restauro di tutte le facciate marmoree dei monumenti per un totale di 40.000 metri quadrati di superficie. L’ultimo restauro risale a circa 70 anni fa.
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