Non profit
Firenze ha i colori dell’accoglienza
L'associazione "Progetto Arcobaleno" nasce come un centro di prima accoglienza per persone con disagio sociale
di Laura Berra
L’associazione “Progetto Arcobaleno” nasce come un centro di prima accoglienza per persone con disagio sociale. La tipologia delle problematiche affrontate dai volontari è molto vasta così si trovano a beneficiare del lavoro dei volontari extracomunitari, alcolisti, tossicodipendenti, disagiati psichici e tanti altri. Negli anni “Progetto Arcobaleno” è cresciuta assumendo operatori e coinvolgendo le istituzioni e i servizi del territorio con convenzioni. Si sono moltiplicati di conseguenza i campi di azione: il centro di accoglienza ora ospita 15 persone (9 uomini e 6 donne); è sorta una scuola di alfabetizzazione della lingua italiana per adulti che attualmente impegna gratuitamente 40 insegnanti per circa 350 allievi; è nato un ufficio legale in cui una decina di avvocati e procuratori svolgono un lavoro di consulenza gratuita non solo per stranieri, ma anche per italiani che sono in difficoltà con la burocrazia. L’associazione gestisce due comunità per tossicodipendenti, una in cui i giovani vengono aiutati a disintossicarsi, l’altra per la terapia di recupero. “Progetto Arcobaleno” coordina il Cip (Collegamento Interventi Prostituzione) rivolto soprattutto agli extracomunitari, curando in maniera particolare la parte relativa all’accoglienza. Infine c’è il Centro Studi che raccoglie dati e documentazione sul disagio sociale e ne organizza la diffusione anche attraverso una rivista e promuove eventi sui problemi legati all’emarginazione in città.
Laura Berra
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