Welfare

Firenze, disabile perde lavoro per burocrazia

Tre mesi per avere un certificato dalla Asl: troppi per l'azienda che l'avrebbe assunto. La denuncia della Cgil

di Giampaolo Cerri

Tre mesi per ottenere una visita all’Asl di Firenze, tre mesi che gli costano il posto di lavoro. E’ successo a Matteo Conti, un giovane laureato in economia e commercio e affetto da gravi problemi di vista, disposto a fare qualsiasi lavoro subito dopo la laurea pur di guadagnare.
Lo rivela il coordinamento handicap della Cgil: «Ci siamo interessati del caso ?dicono al sindacato fiorentino – dopo che il ragazzo, che aveva bisogno di un certificato che attestasse la sua invalidità per esser assunto, era ricorso ai nostri uffici. Ma alla Asl sono stati implacabili. Ci hanno risposto che in luglio tutti gli appuntamenti erano già saturi, che in agosto le commissioni di verifica invalidità non si riuniscono e che dunque si andava a settembre». Non poteva però aspettare settembre la catena alberghiera presso cui Conti aveva trovato autonomamente lavoro come facchino ai piani rispondendo ad un annuncio pubblicitario. Ma l?azienda non ha potuto attendere i tempi della burocrazia, assumendo un?altra persona.
Conti era iscritto alle liste disabili dentro le liste di disoccupazione. Si era trovato lavoro da solo, gli avrebbero fatto un contratto fisso. Ma per essere regolarmente assunto aveva bisogno del nulla osta del centro per il lavoro, l’ex ufficio di collocamento. L’ufficio glielo ha accordato ma subordinato, come prescrive la norma, al certificato della Asl che verificasse lo stato di invalidità. «Un certificato che arriverà troppo tardi», denuncia il coordinamento handicap. E Matteo Conti racconta: «Volevo lavorare sodo quest’estate. Mi ero presentato all’albergo dopo aver letto l’annuncio pubblicitario. Ci eravamo trovati d’accordo e il 17 giugno scorso ho portato la richiesta di assunzione all’ufficio categorie protette del centro per il lavoro. Una settimana dopo avevo già il nulla osta in mano, subordinato alla visita medica da parte della Asl. E’ lì che è cominciato il calvario. Un calvario finito ieri con le scuse dell’azienda, che, avendo bisogno immediato di personale, non ha potuto fare altro che prendere un’altra persona. Anche io d’altra parte avevo bisogno di lavorare subito e non a ottobre ».

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