Politica

Fioroni: modello Fondazioni per scuole

Fioroni da Caserta annuncia che e' sua intenzione dare alle scuole "lo stesso regime delle fondazioni". Per garantire, cosi', alle autonomie scolastiche, agevolazioni fiscali e possibilita' di ri

di Redazione

Si preannuncia una svolta nel mondo dell’autonomia scolastica. Venendo incontro alle richieste avanzate da tempo dai presidi, che chiedono una maggiore indipendenza, elasticita’ e innovazione, soprattutto sul piano della gestione economica, Fioroni da Caserta, lo anticipa l’agenzia DIRE, annuncia che e’ sua intenzione dare alle scuole “lo stesso regime delle fondazioni”. Per garantire, cosi’, alle autonomie scolastiche, agevolazioni fiscali e possibilita’ di ricevere donazioni. E per le superiori Fioroni fa sapere di voler istituire l’area tecnico-professionale. Sono le due priorita’ per il mondo dell’istruzione indicate durante il “conclave” dei ministri a Caserta dal responsabile della Pubblica istruzione. Temi che il ministro aveva anticipato alla vigilia della partenza, affermando, in particolare, che, ormai, c’e’ bisogno di una autonomia “adulta” delle istituzioni scolastiche e non di una continua “fase sperimentale”. “Avendo previsto con la legge di bilancio l’autonomia finanziaria delle scuole, alle quali sono destinati circa 3 miliardi di euro, c’e’ necessita’ di applicare alle istituzioni scolastiche lo stesso regime delle fondazioni dal punto di vista fiscale e delle donazioni- ha spiegato Fioroni ai ministri- per consentire le stesse agevolazioni di incentivi e per destinare nuove risorse all’innovazione didattica e al miglioramento del patrimonio edilizio”. In pratica, il consiglio d’istituto avra’ la facolta’ di nominare al proprio interno un comitato esecutivo che affianchera’ il dirigente scolastico nella gestione dei fondi, con la possibilita’ di prevedere, da parte della scuola, la presenza di rappresentanti delle autonomie locali, del mondo dell’impresa e del terzo settore. La proposta di Fioroni prevede anche l’istituzione dell’area tecnico-professionale nelle scuole superiori di secondo grado e il riordino degli istituti tecnici e degli istituti professionali, visto il drammatico calo di iscrizioni degli ultimi anni. Il ministro ha poi proposto un albo nazionale per le qualifiche professionali triennali e l’istituzione di un polo tecnico-professionale (almeno uno per provincia) che comprenda istituto tecnico, istituto professionale, percorsi triennali e alta qualificazione tecnico-professionale di tipo non universitario.


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