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Fiori da parte dei famigliari di Nassiriya

Oggi ha avuto luogo, nella basilica di San Paolo fuori le Mura, il funerale di stato dei nostri parà caduti nell’attentato di Kabul

di Lorenzo Alvaro

Silenzio assordante, surreale, nel piazzale antistante la basilica di San Paolo fuori le Mura dove si sono svolti i funerali dei sei parà della Folgore uccisi in Afghanistan. Famiglie con bambini al seguito, ex parà, singoli cittadini che vogliono testimoniare la loro vicinanza ai parenti dei caduti, sono accorsi in migliaia per assistere ai funerali.
L’atmosfera è stata interrotta ogni tanto soltanto dall’urlo «Folgore, Folgore» che ha accompagnato l’arrivo delle bare e il momento precedente all’apertura dei cancelli al pubblico. «Conoscevo
Massimiliano», ha detto Marco, un parà della Folgore amico di Massimiliano Randino, «ho lavorato con lui a Livorno anni fa. Lo ricordo come un paracadutista e un lavoratore che non si è mai tirato
indietro davanti a niente. Sono di Roma e sono venuto qui per dargli l’ultimo saluto».
Intanto il picchetto d’onore di tutte le Forze armate aspetta l’uscita dei feretri. I carri funebri attendono all’esterno della chiesa le bare dei sei ragazzi italiani che verranno successivamente portate nelle rispettive città di appartenenza per l’ultimo saluto di parenti, amici e concittadini. Tra le corone di fiori esposte davanti all’ingresso principale della basilica quelle delle istituzioni locali e anche della stampa nazionale.
Più di 3 mila le bandiere tricolore distribuite dalle squadre del Comune di Roma. Tra i cartelli e gli striscioni tenuti in alto dai gruppi di persone alcuni che recitano: «Gli angeli degli eroi vi sorridono mentre vi fanno la scorta d’onore fino alla luce di Dio in paradiso. Viva l’Italia». Anche il Papa si è pronunciato dicendosi «Profondamente addolorato per il tragico attentato» porgendo «sentite condoglianze» ai famigliari delle vittime «come pure all’intera nazione italiana» per questo gravissimo lutto. Il Pontefice, si legge in una nota vaticana «si unisce spiritualmente alla celebrazione» e «invoca l’intercessione di Maria Santissima Regina Pacis affinchè Dio sostenga quanti si impegnano ogni giorno a costruire nel mondo solidarietà, riconciliazione e pace».
Tra i tanti gesti il più commovente arriva dai famigliari dei militari uccisi nella strage di Nassiriya che hanno fatto arrivare una corona di fiori.


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