Formazione

Fiopsd: Torni a volare anche la lotta alla povertà!

Appello al Parlamento Italiano per l’adozione di un piano nazionale di contrasto alla povertà

di Redazione

Questo il testo dell’appello diffuso dalla Fiopsd (Federazione italiana organismi per le persone senza dimora) che dopo aver assistito alla mobilitazione istituzionale e sociale attorno al caso Alitalia, in considerazione anche del fatto che in questi giorni alla Camera sono in calendario discussioni su mozioni concernenti iniziative a contrasto della povertà e della disuguaglianza sociale, chiede che oltre alla compagnia di bandiera torni a “volare” anche la lotta alla povertà

Orami da anni fio.PSD, insieme alle principali organizzazioni che in Italia si occupano di lottà alla povertà, invoca l’adozione anche nel nostro Paese di una strategia organica di misure ed interventi  che siano finalmente capaci di contrastare efficacemente gli elevati livelli di Povertà e Grave Emarginazione presenti nel nostro Paese e di porre un freno strutturale ai processi di impoverimento che colpiscono sempre più individui e famiglie italiane, soprattutto ma non solo nel sud del Paese, troppo spesso nel silenzio e nell’indifferente impotenza delle istituzioni.

Di recente anche voci autorevoli come quella del Presidente della Cei e del Vaticano hanno invocato come noi la necessità di intervenire in questo senso e di farlo in una prospettiva di tutela dei diritti fondamentali delle persone, unendo a questi l’offerta di concrete opportunità di integrazione e la sollecitazione della responsabilità di tutti nel trovare le soluzioni necessarie.
Dal Parlamento Europeo è venuta, nel novembre scorso, un’autorevole indicazione in tal senso, mediante la dichiarazione scritta n. 111, che impegna tutte le istituzioni comunitarie, nazionali e locali degli stato membri ad attivarsi affinché entro il 2015 si ponga fine almeno alla forme più gravi di povertà, quale ad esempio la condizione delle persone senza dimora costrette a vivere in strada».

L’appello prosegue: “Non è più possibile per le Istituzioni Italiane restare silenti su questo tema o agire con provvedimenti sporadici, emergenziali, frammentati e poco efficaci come è parso accadere sinora.

E’ tempo di adottare, con il concorso di tutte le Istituzioni del Paese e della Società Civile, un Piano organico di contrasto alla povertà, che si ponga l’obiettivo di sconfiggere la Grave Emarginazione Adulta e sia capace di offrire risposte strutturali e permanenti ai bisogni delle famiglie e degli individui poveri o a rischio di povertà nel nostro Paese, partendo da misure fondamentali come quella di un reddito minimo garantito e di livelli essenziali ed uniformi di assistenza sociali in tutto il Paese».

«Abbiamo accolto con attenzione la proposta del ministro Sacconi di discutere sul tema di una società più solidale ed inclusiva attraverso il Libro verde “Una vita buona in un società attiva”, sul quale ci pronunceremo nei termini stabiliti dalla consultazione aperta. Accogliamo oggi con soddisfazione il fatto che il Parlamento Italiano, massimo luogo rappresentativo del Paese, torni a dibattere pubblicamente su questo tema”.

Infine: “Facciamo appello a tutti i Parlamentari Italiani affinché questa discussione non avvenga in spirito di distruttiva contrapposizione, perché il tema è di importanza tale da rendere intollerabile qualunque strumentalizzazione e faziosità che dovesse condurre ad un dibattito superficiale e privo di conclusioni concrete; sarebbe un fallimento della politica e del senso di cittadinanza che si consumerebbe a scapito dei membri più deboli della società. Confidiamo che il Parlamento ed il Governo Italiano sappiano tenere adeguatamente in conto tale discussione e vogliano partire di qui per rilanciare, di concerto con la società civile italiana e le istituzioni locali, un’azione comune che finalmente conduca ad un Paese in cui la lotta alla povertà sia davvero una priorità concreta per tutti coloro che intendano costruire realmente un futuro di benessere, pace e prosperità in l’Italia e l’Europa, che è il compito per eccellenza della politica.

Crediamo che sia questa l’unica strada per sconfiggere la street homelessness entro il 2015, come il Parlamento Europeo ci esorta a fare, ma crediamo sia davvero possibile percorrerla anche in Italia”.


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