Famiglia
Fiona May: Pera favorisce la spinta al razzismo
''Ma dove vive Pera?" si chiede la campionessa di atletica Fiona May
di Redazione
”Ma dove vive Pera? Non si accorge che in Francia, Inghilterra, Spagna e Germania capita la stesa cosa? Non vede come queste societa’ si siano organizzate per fare in modo di accogliere anche chi viene da fuori?”: se lo chiede la campionessa di atletica Fiona May, intervistata dal quotidiano ‘La Repubblica’. ”A tutti e’ lecito fare riflessioni, esprimere le proprie idee -dice la May- ma se sei un rappresentante dello Stato devi pensare alle conseguenze delle tue parole. Ci sono le sedi giuste dove affrontare le questioni senza gridare allo scandalo o al pericolo. E c’e’ lo sfogo puro. Non si rende conto questo signore di avere un approccio vecchio al problema? E di favorire la spinta al razzismo?”.
Fiona May ha sposato l’ex saltatore con l’asta Gianni Iapichino e dal 1993 e’ cittadina italiana. I due hanno una figlia di tre anni, Larissa. ”Larissa e’ meticcia”, dice la May. ”Io sono nera e sono la mamma, Gianni e’ bianco ed e’ il papa’, i nonni sono neri e bianchi. Larissa ci considera persone, non chiede perche’ abbiamo un colore di pelle diversa. Lei sta bene sia all’asilo-nido del Mugello, dove abitiamo ora, sia con i vicini neri di mia madre a Londra”. Negli stadi italiani gli sportivi con la pelle nera vengono spesso fischiati e derisi, eppure quando qualcuno di loro vince con la maglia azzurra tutti applaudono. ”Io non considero i tifosi italiani razzisti -conclude la May- perche’ per loro l’avversario e’ un nemico da disprezzare e mai da onorare. Sono incivili ma non razzisti. Carlton Myers e’ stato portabandiera ai Giochi di Sydney: all’Italia piaceva mostrare di essere un paese aperto, ma era solo una vernice; basta grattare un po’ e da sotto riemergono le paure ataviche”.
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