Non profit

Fiom: è un referendum inammissibile

Giorgio Cremaschi, sgretario nazionale di Fiom-Cgil, si scaglia contro il voto a cui sono chiamati gli operai il 22 giugno

di Lorenzo Alvaro

«Questo referendum non è un referendum, ma un plebiscito autoritario fatto con la pistola puntata». Lo ha detto il segretario nazionale della Fiom-Cgil, Giorgio Cremaschi, durante il dibattito di Omnibus su LA7, a proposito del referendum del prossimo 22 giugno, in cui i lavoratori dello stabilimento di Pomigliano d’Arco daranno un parere sull’intesa firmata ieri tra la Fiat e le sigle sindacali dei metalmeccanici Fim-Cisl, Uilm, Ugl e Fismic e non sottoscritta dalla Fiom.

Secondo il sindacalista «nessun lavoratore può rinunciare ai diritti che gli sono garantiti dalla legge e dal contratto e questa», afferma, «è una situazione nella quale ad un lavoratore si dice: se voti no vieni licenziato, se voti sì hai un lavoro. Questo non è un referendum ammissibile in una repubblica democratica».

 

 


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