Cultura

Fioccano le multe, ma sui parabrezza sbagliati

Milano. La storia paradossale dell'associazione Athla

di Daniele Biella

Almeno un migliaio di multe negli ultimi tre anni, per decine di migliaia di euro, tutte nella sola Milano. La motivazione? Sosta o passaggio nella Ztl, Zona a traffico limitato, senza il pass. «Tutte sanzioni ingiuste», tuona Lino Brundu, presidente di Atlha – Associazione tempo libero handicappati, che si occupa del servizio giornaliero di trasporto cittadino di 130 persone disabili. Brundu ha le sue ragioni: «Per i disabili motori nessun problema, hanno il loro contrassegno», spiega. «Ma per chi ha problemi mentali non c?è alcuna esenzione, quando molti di loro non sono in grado di muoversi autonomamente. So che, in tempi come questi, chiedere elasticità ai controlli e ampliamento dei beneficiari sembra fuoriluogo, con tutti i ?furbi? che usano il contrassegno disabili a sproposito», riprende Brundu, «ma se ci fosse più coerenza nel rilascio dei permessi e più rigidità nel sanzionare gli abusi, la nostra esigenza diverrebbe una priorità». Dei 21.910 pass concessi a Milano dal 2001 al 2007, c?è chi lo usa anche intestato a persone decedute. Chi lo fa temporaneo e poi non lo riporta, almeno l?80% dei casi. Chi lo intesta a un parente anziano che non si muove da casa per usarlo per propri scopi. «Il risultato di questi abusi è spesso una diminuzione del numero di nuovi permessi rilasciati, e a farne le spese è chi ne ha veramente bisogno», spiega Gabriella Salvini Porro, presidente della Fondazione Alzheimer. Che lancia una proposta provocatoria: «Si potrebbe cominciare dal pagare tutti l?Ecopass. Disabili compresi. L?esenzione, che può sembrare un privilegio, risulta un?ulteriore discriminazione».


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