Sostenibilità

Finlandia: agricoltori contro tutti

I tavoli di mediazione finiscono sempre con belle firme innaffiate da caviale e champagne. Lo sanno bene gli agricoltori di tutta Europa, sacrificati dalle sanzioni contro la Russia e da una scriteriata politica di devastazione dei territori, delle risorse e dalle catene di un import-export creato al solo fine di asservire il settore alla speculazione finanziaria

di Marco Dotti

Una catastrofe, un settore che affoga. L'agricoltura la descrivono così, gli agricoli finlandesi arrivati questa mattina, giacca, cravatta e trattore davanti al Parlamento di Helsinki e in molte città del Paese. Protestano contro le sanzioni alla Russia e le speculazioni sui prezzi sempre più bassi.

Accade ovunque in Europa che gli agricoltori di un Paese si sentano dire che i prezzi dei loro prodotti non sono concorrenziali rispetto a quelli di un altro Paese. Così è per il latte italiano, rispetto a quello francese. O per le patate che in Romania dicono abbiano un prezzo maggiore rispetto a quello italiano. Poi vai in Francia, in Romania o vieni qui a Helsinki e scopri che le cose non stanno proprio così. Insomma,

se nessun agricoltore europeo guadagna più alcunché dalla terra, dai suoi prodotti, dai suoi allevamenti chi ci sta guadagnando davvero?

La speculazione e la burocrazia, rispondono a Helsinki. E protestano. Anche perché, nell'ultimo anno, i redditi nel settore agricolo sono caduti del 40% in Finlandia, nazione che ha comunque una vocazione quasi autarchica su molti prodotti, soprattutto caseari. Peccato che proprio i prodotti caseari abbiano trascinato a picco il settore. La Russia, Paese confinante, ha risposto alle sanzioni con altre sanzioni. E a farne le spese sono stati loro.

Una brutta storia che si ripete in ogni angolo di questa Europa piena di muri, di barriere, di sanzioni e di norme, costuita da burocrati a misura di burocrati. Nel frattempo, la manifestazione prosegue e i trattori stanno bloccando le vie di uscita della città.

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