I medici italiani sono o non sono per l?eutanasia? E in quanti casi hanno prescritto o fornito un farmaco con l?intenzione precisa di anticipare la fine della vita? Quando, invece, decidono di astenersi da qualsiasi trattamento? E non solo: le cure palliative nel nostro Paese sono praticate come nel Nord Europa? E qual è la posizione dei camici bianchi sul Testamento Biologico? In quale modo, in generale, i medici italiani affrontano la sofferenza e la morte?
Sono alcune delle domande – val bene dire roventi – a cui la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri risponderà, rendendo noti alla stampa i risultati di un Questionario postale anonimo costituito da 54 domande, poste con lo scopo di conoscere esattamente, oltre che le opinioni, anche le pratiche concrete dei medici, quando assistono i loro pazienti alla fine della vita. Comunque essa avvenga: morte naturale, malattia terminale, morte accidentale?
Sono state individuate 14 aree italiane e il campione è rappresentato da circa 15.000 medici.
Il recupero dei questionari è ancora in corso ma domani, a Udine, verranno divulgati i dati pervenuti e validati sino alla data odierna, 5 luglio.
Le cifre verranno presentate durante la II sessione di un Convegno che a Udine – domani venerdì 6 luglio – parlerà di ?Etica di fine vita: percorsi per scelte responsabili?.
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