Welfare
Finanziaria: norma beffa per i lavoratori esposti allamianto
Il provvedimento del Governo pone forti limiti alla concessione dei benefici previdenziali previsti da una legge del 1992
“L’articolo 47 del maxidecreto è una vera e propria beffa contro i
lavoratori esposti ai rischi amianto: ci aspettiamo un sussulto di
coscienza del Governo Berlusconi che porti alla cancellazione di quella
norma contro cui, comunque, i Verdi presenteranno emendamenti soppressivi”.
Lo sostiene il deputato verde Mauro Bulgarelli il quale ha presentato una
interrogazione ai ministri del lavoro e della salute chiedendo spiegazioni
sull’articolo 47 del maxidecreto collegato alla Finanziaria, in base al
quale coloro che hanno già avuto il riconoscimento di esposizione
all’amianto non potranno più anticipare il pensionamento secondo i
requisiti precedenti e saranno costretti a dover ripresentare la domanda.
L?articolo 47, ironicamente intitolato ‘Benefici previdenziali ai lavoratori esposti all?amianto’, più che concederli fa del tutto per negarli. La norma dispone infatti la riduzione del coefficiente di rivalutazione da 1,5 (come previsto dalla legge 257 del 1992), a 1,25; tale coefficiente non potrà più essere utilizzato per raggiungere i requisiti pensionistici, ma solo per rivalutare i contributi previdenziali dopo aver raggiunto l?età pensionabile. Viene inoltre introdotto un nuovo e più stringente parametro per la concessione dei benefici: i lavoratori, oltre a dover dimostrare di essere stati esposti per più di 10 anni all?amianto, dovranno provare che sul luogo di lavoro vi fosse una concentrazione annua di particelle di amianto non inferiore a 100 fibre/litro, limite non previsto dalla legge del 1992. Non pago di aver già così escluso dai benefici migliaia di lavoratori, l?esecutivo concede, a coloro che ancora possono beneficiarne, il limite massimo di 180 giorni, dall?entrata in vigore del decreto interministeriale che dovrà definire le modalità di attuazione dell?articolo, decreto che dovrà essere emanato entro il prossimo mese di novembre. Se i tempi saranno rispettati dal prossimo mese di giugno nessuno potrà più avanzare la richiesta per ottenere i benefici che spettano a chi è stato esposto all?amianto sul luogo di lavoro per più di 10 anni . L?Inps ringrazia, i lavoratori rischiano di rimanere con un pugno di mosche in mano.
“Secondo i calcoli della Fiom?, ricorda Bulgarelli , ?60 mila lavoratori
circa vedono messa in discussione il loro certificato d’esposizione
all’amianto: è chiara la consapevolezza del Governo di inasprire una
situazione socialmente già pesante e ingiusta. Anni di dure battaglie e
numerose indagini epidemiologiche che dimostrano l’incidenza di gravi ed
irreversibili danni dall’inspirazione di polveri d’amianto, vengono così
cancellati da un colpo di spugna del Governo Berlusconi che cerca di far
quadrare i conti a spese della salute dei lavoratori”.
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