Politica

Finanziaria, le Ong: occorre fare di pi

Il Cini riconosce un'inversione di tendenza, ancora lontana dagli impegni presi dall'Unione nel programma

di Redazione

Un’inversione di tendenza, ma occorre fare di più. Così il Cini (Coordinamento Italiano Network Internazionali, formato da Terre des hommes Italia assieme a ActionAid, Amref, CBM, Save the Children, VIS e WWF) commenta la Finanziaria 2007.
Le organizzazioni aderernti al Cini riconoscono “al Governo di aver lanciato un segnale di rivalutazione dell?importanza politica che rivestono le attività di cooperazione dell?Italia. La finanziaria prevede infatti per il 2007 un aumento dei fondi destinati alla Cooperazione allo sviluppo dei Paesi emergenti, che passano dai 380 milioni del 2006 ai 600 milioni del 2007”.

“Questo primo segnale di inversione di tendenza”, si legge in una nota, “positivo dopo anni di tagli progressivi e nell?ambito di una Finanziaria di rigore, non è tuttavia in grado di rendere coerente la Legge Finanziaria con gli impegni che l?Unione aveva preso in campagna elettorale, e cioè il progressivo avvicinamento del Pil destinato alle attività di Lotta alla Povertà allo 0,33% nei primi tre anni, e poi allo 0,7%. Preoccupante inoltre la mancanza, nella previsione per il triennio, sia di una adeguata progressione nelle future Finanziarie per portare l?Italia a rispettare gli impegni internazionali, sia delle modalità con la quale gli eventuali incrementi verranno calcolati, escludendo esplicitamente, ad esempio, la cancellazione del debito per i Paesi in via di sviluppo”.

“Pur comprendendo il contesto della manovra e l?incremento di soltanto 220 milioni rispetto allo scorso anno, rimane il fatto che è nostro dovere incalzare il Governo sul rispetto del patto stipulato in campagna elettorale con le Ong internazionali e gli organismi multilaterali.
A questi fondi si dovranno inoltre al più presto aggiungere 150 milioni per il pagamento della quota italiana al Fondo contro l?AIDS ed un preciso accordo di indirizzo per chiarire utilizzo dei fondi stanziati per la cooperazione che, in nessun caso, dovranno essere dirottati per sostenere le missioni militari?, ha dichiarato il portavoce del CINI Raffaele K. Salinari.

Le Ong del CINI auspicano inoltre che venga continuata “l’attività del tavolo di confronto tra tutte le realtà della cooperazione allo sviluppo ed il Ministero Affari Esteri affinché si giunga anche in tempi rapidi ad una riforma complessiva della legge 49/87, senza la quale la capacità di spesa di questo settore non riceverebbe l?impulso necessario e sarebbe fortemente compromessa”

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