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Finanziaria: l’allarme Ancst/Legacoop

"Questa Finanziaria taglia i fondi a tutte le voci di spesa di importanti interventi che riguardano lo Stato sociale" avverte

di Benedetta Verrini

Finanziaria 2004 e sistema dei servizi: la cooperazione sociale Legacoop lancia l?allarme per la grave crisi che si potrà abbattere su un settore fondamentale per la vita dei cittadini. Il Settore della cooperazione sociale Ancst/Legacoop affida a un lungo comunicato la propria posizione circa le scelte fatte in Finanziaria che si rifletteranno sul settore dei servizi, esprimendo la propria preoccupazione. “La cooperazione sociale Legacoop esprime forte allarme e preoccupazione per l?impatto della legge Finanziaria 2004 sul sistema di servizi e prestazioni in campo socio sanitario assistenziale ed educativo del nostro paese” si legge. “Se il passaggio alla Camera confermerà le scelte fatte in Senato dal governo si rischia di mettere seriamente in discussione l?assetto dei servizi sociali, aprendo in tantissimi e diversi territori una situazione grave per i cittadini e i loro diritti con difficoltà pesantissime sia per le istituzioni locali che per le realtà che hanno sviluppato, con grande impegno professionale e sociale, capacità imprenditoriali e risposte di qualità”. La legge Finanziaria 2004 e il maxidecreto di accompagnamento, infatti rendono ancora più espliciti e gravi gli orientamenti che avevano caratterizzato sia la precedente Finanziaria che altre scelte operate dal Governo: abbandono di una idea di politiche sociali e di Welfare intese come promozione e costruzione di una rete di servizi e opportunità ai cittadini, in una chiave di diffusione e promozione territoriale e di universalità dei diritti per fare posto a interventi marginali, inconsistenti sul piano dell?impatto sociale, derivanti in molti casi più da scelte ideologiche che da valutazione dei bisogni reali dei cittadini e delle fasce più deboli. In questo senso vanno sia il ?premio? al terzo figlio che il contributo indistinto alle famiglie per chi sceglie la scuola privata. Addirittura incomprensibile, se riconfermata, la previsione del buono per l?acquisto di computer, a fronte del bisogno crescente e a volte drammatico di supporto per l?assistenza che le famiglie sostengono per le persone anziane e non autosufficienti. Eppure su questo problema si è concentrata per molto tempo l?attenzione dell?opinione pubblica,con varie proposte e idee, lasciando sperare che ci potesse essere da parte del Governo una volontà di favorire la creazione di un Fondo nazionale per la non autosufficienza, anche attraverso il ricorso a forme speciali di prelievo equamente distribuite tra tutti i soggetti. Questa Finanziaria, costruita senza alcun dialogo sociale, sembra volere invece puntare solo sulla stabilità economica e su alcune scelte di investimento soprattutto in infrastrutture, a discapito dello stato sociale, ritenuto un lusso e non anch?esso un fattore di sviluppo, al quale si tolgono ingenti risorse attraverso politiche di tagli portati avanti sia esplicitamente rispetto ai trasferimenti agli enti locali che attraverso operazione di vera sottrazione delle risorse del Fondo delle Politiche sociali. Anzichè garantire una crescita, sia pure compatibile con la situazione della finanza pubblica, il Fondo per le politiche sociali, su cui si continua a caricare voci improprie, avrà per il 2004 una dotazione di oltre 300 milioni di euro in meno rispetto al 2003. Per altri versi questa Finanziaria taglia i fondi a tutte le voci di spesa di importanti interventi che riguardano lo Stato sociale, tra cui : infanzia e adolescenza (da 65.000.000 a 11.996.000 per il fondo); volontariato ( da 18.800.000 a 6.970.000 euro);handicap ( da 11.900.000 a 89.000 per le onlus che se ne occupano);politiche migratorie ( da 31.000.000 a 12.600.000 euro); esclusione sociale in genere (il fondo passa da 615.615.293 euro a 244.613.793). Nessuna sostituzione concreta infine per il Reddito minimo di inserimento lasciato di fatto alla volontarietà degli enti locali e con risorse prese dal fondo sugli ammortizzatori sociali. Gravissimi, soprattutto per le Regioni meridionali, i tagli al settore della tossicodipendenza ( i fondi destinati nel 2003 erano stati 14.690.637 milioni di euro, per il 2004 circa la metà) che con il passaggio di competenze dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali alla Presidenza del Consiglio, rischiano di vanificare anni di lavoro spesi per il recupero, la prevenzione e la riduzione del danno. Questa situazione renderà sempre più difficile il mantenimento in quantità e qualità dei servizi erogati anche per quegli enti territoriali che hanno fin?ora cercato di non colpire il livello dei servizi e quindi anche della vita dei cittadini del loro territorio, spingendo verso formule di organizzazione che comprimono e penalizzano la qualità professionale degli operatori. La cooperazione sociale ANCST/ Legacoop attiverà a tutti i livelli una iniziativa per evitare che questo avvenga, costruendo momenti di confronto con le istituzioni, attivando rapporti con le organizzazioni sociali, della cittadinanzattiva e del mondo del lavoro. Il Settore della cooperazione sociale Ancst/Legacoop


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