Non profit

Finanziaria: la proposta del Forum del Terzo Settore

Le associazioni unite presentano ai politici le loro richieste sulla manovra finanziaria: "Diamo priorità alla solidarietà"

di Barbara Fabiani

ROMA. E’ una sala gremita di rappresentanti di associazioni quella che questa mattina all’ex Cinema Capranichetta ha esposto al mondo politico i suoi commenti sul progetto di Finanziaria 2003.
Una convergenza di opinioni, quella tra le oltre 100 organizzazioni a livello nazionale e coordinamenti, che dimostra come la rappresentanza del Forum, malgrado le recenti bordate del Ministro Maroni, è tutt’altro che in crisi.
L’incontro è stato convocato insieme all’Associazione nazionale delle ong.

“La Finanziaria rappresenta sempre un momento decisivo della vita del paese e delle nostra democrazia, che che non si limita al diritto di voto ma si esprime con il diritto vivere bene ” hanno introdotto i lavori i due portavoce Rasimelli e Patriarca.

Pur riconoscendo alcuni aspetti positivi del documento presentato dal governo (riduzione dell’Irpef per le fasce di reddito medio -basse , previsti interventi sugli ammortizzatori sociali, e fondo sociale intoccato), restano comunque forti le preoccupazioni per una manovra che sembra seguire una cultura politica che sintetizza “neoliberismo” con “neostatalismo”.

“In particolare – continuano i portavoce- riteniamo grave un ritorno ad una logica centralista, scaricando sulle Regioni e gli Enti locali i costi più ingenti; in un momento, per giunta, in cui si prevedono forti tagli alle risorse destinate ai Comuni”.
“D’altra parte vediamo accanto alla riduzione delle tasse, la rinuncia a utilizzare la stessa leva fiscale per incoraggiare la spesa sociale delle famiglie”.

Perplessità, inoltre, è espressa dalle associazioni del Forum sulla sostenibilità complessiva della manovra finanziaria affidata a interventi di condono e provvedimenti di una tantum fiscale.

La proposta del Forum si regge su quattro punti saldi da cui derivano tutti gli emendamenti particolari:
1) La spesa sociale rappresenta un volano di sviluppo anche economico del Paese; oltre che garanzia di una vita libera, dignitosa e ricca di prospettive;

2) La modernizzazione del Paese deve passare attraverso la valorizzazione delle capacità dei cittadini di autorganizzarsi, anche attraverso le organizzazioni di terzo settore;

3) le politiche fiscali devono essere mirate e selettive, con effetti redistribuitivi e orientati a premiare e sostenere i comportamenti socialmente utili ;

4) rafforzare l’impegno dell’Italia nella cooperazione allo sviluppo

Nella Finanziaria, inoltre, il Forum constata un inadeguato finanziamento al Servizio Civile, il mancato rifinanziamento del progetto Fertilità per l’impresa sociale e le mancate promesse di aumento dello stanziamento italiano per la cooperazione allo sviluppo.
E non incontra molto neanche la scelta di trasformare il fondo sociale, seppure senza tagli, in fondo indistinto, temendo con questo che si apra la via all’indeterminatezza nelle scelte concrete della spesa

Alla doverosa “lista della spesa” presentata dalla società civile riunita nel Forum erano presenti una dozzina di parlamentari, prevalemente dell’opposizione parlamentare (in particolare Ds, Margherita e Verdi). Per fare qualche nome: Meduri, Fioroni, Del Bono, Lucà, Bindi, Bianchi, Iovine, Tolotti, Cima, Realacci.

Della maggioranza hanno partecipato soltanto i sen. Provera (Lega Nord) e on. Volontè (CCD-Cdu), che sono intervenuti esprimendo la totale disponibilità a valutare i punti in questione. Provera, che preside la Commissione Esteri al senato, ha inoltre annunciato la volontà di rilanciare al più presto la discussione sulla riforma della legge sulla cooperazione.

“Noi speriamo che il governo voglia confrontarsi con noi senza la presunzione di scegliersi gli interlocutori – ha tirato le somme Rasimelli, allundendo alle esternazioni del min. Maroni alla conferenza di Arezzo sul volontariato appena conclusasi. ” Bisogna superare le polemiche pretestuose, ma se ci dovessimo accorgere che dietro c’è un disegno allora saremo pronti a contrastarlo”.

“Noi parliamo in difesa del livello di welfare del paese e per la solidarietà italiana verso i paesi del sud del mondo.
Proseguiremo il nostro lavoro di confronto sulle proposte con i parlamentari della maggioranza e dell’opposizione, e renderemo pubblico il livello di accoglienza delle nostre proposte”, ha concluso.

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