Welfare

Finanziaria: impegno governo per ex-lsu scuola

Lo annucia il presidente di Federlavoro-Confcooperative, Massimo Stronati. L'esecutivo si impegna a reperire la copertura finanziaria.

di Giampaolo Cerri

«Non possiamo che essere soddisfatti dell?impegno assunto ieri sera dal Governo di provvedere alla copertura finanziaria per i 16.000 ex-Lsu impegnati nelle pulizie di circa 2.300 scuole». Lo dice il presiedente Federlavoro-Confcooperative, Massimo Stronati. «Naturalmente potremo tirare un sospiro di sollievo solamente nel momento in cui il parlamento approverà una stesura definitiva della legge finanziaria che preveda il finanziamento di questi lavoratori almeno per tutto il 2003». Per Stronati «sarebbe un risultato importante. Innanzitutto perché si evita una crisi sociale di enorme dimensioni: 16.000 lavoratori licenziati senza alcun ammortizzatore sociale e senza possibilità di rientrare nel bacino LSU, migliaia di famiglie senza reddito, ulteriore aggravamento della crisi occupazionale del mezzogiorno (l?85% di questi lavoratori operano nel meridione)». Il presidente di Federlavoro ricorda che «il mancato finanziamento sarebbe stato un fallimento anche sul piano delle politiche attive per il lavoro. Queste sedicimila persone provengono dall?esperienza dei Lavori Socialmente Utili: le nostre cooperative e altre imprese ancora stanno cercando di stabilizzarle, di farle uscire dal precariato». Federlavoro conclude con un auspicio: «Che tale soluzione, per quanto apprezzabile, non sia temporanea: le istituzioni devono farsi carico sul lungo termine dell?occupazione di queste persone, in rispetto alla scadenza del 30 giugno 2006 sancita nell?accordo originario. Inoltre, è vitale che le istituzioni sostengano con decisione ogni valida iniziativa di politiche attive del lavoro: Confcooperative e altre organizzazioni han dimostrato di sapere fare la propria parte, ma solo una collaborazione tra pubblico e privato, in rispetto del principio di sussidiarietà orizzontale, può garantire risultati concreti e duraturi».


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