Cultura

Finanziaria: il 10% degli italiani ha il 47% della ricchezza del paese

Presentato il terzo rapporto "Sbilanciamoci" per una Finanziaria al servizio dei diritti, della pace e dell'ambiente. Oltre le critiche anche suggerimenti.

di Barbara Fabiani

ROMA – La terza edizione del rapporto “Sbilanciamoci”, che ogni anno mette sotto la lente d’ingrandimento la manovra finanziaria, passa dalla sola critica alla proposta.
E’ una vera e propria manovra alternativa quella sponsorizzata dalle 26 organizzazioni a livello nazionale attive nei settori del sociale, della pace e dell’ambiente che aderiscono alla campagna- tra cui Arci, Cnca, Ics, Legambiente , Mani tese Medici senza Frontiere, e Wwf.
Secondo i curatori del rapporto, un’ Italia migliore ed ecosostenibile costerebbe 12miliardi di euro (contro il costo medio delle precedenti manovre di 15 miliardi di euro.
“Bisogna cominciare rilanciando il vincolo della solidarietà fiscale – esordisce Alessandro Messina, esperto in economia e coordinatore del gruppo di ricercatori che ha lavorato al rapporto. “Basta leggere i dati Osce per rendersi conto che il prelievo fiscale in Italia non è esorbitante come si crede – è infatti minore di almeno altri sei paesi europei- , quanto piuttosto disomogeneo. Secondo i nostri calcoli si potrebbe intervenire con aumenti di uno o due punti percentuali su Irpef e Irpeg senza traumi per nessuno, ricavando invece un benessere collettivo derivato da maggiori risorse le i servizi sociali”.
Si tratta di suggerimenti che i curatori della campagna “Sbilanciamoci” traggono dall’esperienza di altri paesi europei. Ad esempio la tassazione sui diritti televisivi legati allo sport – come accede in Francia – con cui sostenere la diffusione dello sport tra i giovani, oltre che gli allenamenti dei campioni nazionali.

Molto preoccupante la riflessione sulla crescita della povertà in Italia e , in particolare, sul progressivo allargamento del divario tra ricchi e poveri. “Sono dieci anni che l’Istat registra l’aumento delle famiglie povere in Italia, sia che si tratti di povertà assoluta o relativa – aggiunge Messina. “Poco però si dice di un altro dato: il 10% degli italiani più ricchi detiene il 47% della ricchezza del paese. Tra il 1998 e il 2000 questo valore è cresciuto di un punto percentuale, il che significa che il trend cresce a mezzo punto percentuale del Pil ogni anno. Un panorama in cui la forbice tra poveri e ricchi si va allargando rapidamente”.

Tra le proposte di “Sbilanciamoci” per quel che riguarda l’ambiente c’è quella di istituire un sistema nazionale di contabilità ambientale e di reintrodurre la Carbon Tax ;
il reinserimento della tassa di successione, una tassa sulle esportazioni di armi e aggravio dell’aliquota sui tabacchi, tra i provvedimenti sul mercato;
più investimenti per la scuola pubblica, per il fondo sanitario nazionale e per quello per le politiche sociali, oltre a provvedimenti per l’integrazione degli immigrati, e risorse per il servizio civile volontario , per quanto riguarda i diritti; ed infine, ridurre le spese militari e aumentare gli aiuti pubblici allo sviluppo, per una finanziaria che promuova della pace.

Il testo completo della contro-manovra finanziaria di “Sbilanciamoci” sarà disponibile in libreria nelle prossime settimane.

Info: www.lunaria.org/sbilanciamoci

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