Cultura

Finanziaria. Civiltà Cattolica: “documento ragionieristico”

La rivista dei gesuiti Civiltà cattolica critica la Finanziaria, tutta incentrato sul contenimento del deficit e che abbandona al suo destino Sud e Pvs

di Ettore Colombo

La rivista dei padri gesuiti Civiltà cattolica critica la Finanziaria, un ”documento sostanzialmente ragionieristico” tutto incentrato sul contenimento del deficit che abbandona al suo destino Mezzogiorno e paesi poveri e mostra ”disattenzione nei confronti della famiglia e della promozione dei figli”. ”Per il terzo anno consecutivo – scrive la rivista romana dei gesuiti, le cui bozze vengono riviste dalla segreteria di Stato vaticana – abbiamo un documento sostanzialmente ‘ragionieristico’, che cerca di mettere le premesse per rispettare il limite del 3 per cento sul Pil richiesto dalla normativa europea e nulla di più”. ”Sono stati messi da parte – prosegue la rivista – i discorsi fatti per mettere la famiglia al centro dell’attenzione della politica; sulla promozione dell’accoglienza dei figli, politica fra l’altro perseguita da anni dai Paesi del Nord Europa; sulla riforma del Welfare; o per il rilancio della politica di cooperazione internazionale, nella quale sono stati addirittura sospesi i fondi, decisi nella riunione del G7 a Genova, a favore dei malati di Aids nel Terzo mondo; per contributi alle famiglie che si trovano in situazione di povertà assoluta; per la tassazione delle rendite, e così via”. Per Civiltà cattolica ”soprattutto colpisce l’abbandono al suo destino del Mezzogiorno, difeso soltanto con le solite dichiarazioni fatte genericamente da esponenti di alcuni partiti della maggioranza che pure attingono a piene mani in tale elettorato”. ”Il Sud rimane un problema nazionale, che riguarda tutto il Paese” ”ma molti – osserva Civiltà cattolica – continuano purtroppo a considerarlo un semplice ‘peso’ per il Paese, al quale destinare gli ‘spiccioli’ che rimangono dopo aver destinato, come accade dal dopoguerra a oggi, la maggioranza degli investimenti e della spesa pubblica ad altre Regioni”.


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