Politica

Finanziaria. Approvata, nella versione “last minute”…

Il Parlamento sovrano - per la precisione la Camera dei Deputati - ha fatto gli straordinari per approvarla (ricorrendo al voto di fiducia). Eccone il (mediocre) risultato

di Ettore Colombo

Roma, Montecitorio – nostro servizio.

Con 330 voti favorevoli, 144 contrari e un astenuto la Camera ha dato il via libera alla finanziaria 2005 ieri sera, dopo che il governo, il giorno prima, aveva fatto richiesta della mozione di fiducia (va annunciato 24 ore prima).
Alla votazione erano presenti 475 deputati, quasi tutti della maggioranza, molto pochi dell’opposizione. Domani 29 dicembre la parola passerà al Senato per la lettura e l’approvazione – fulminea quanto definitiva – del testo. Sarà, quella del Senato, la quinta lettura di un testo composto di un articolo e di centinaia di emendamenti, sub-emendamenti e collegati. Casini e Pera “deplorano” questa pratica, come la richiesta del voto di fiducia, ma tant’è: dopo il 31 di dicembre si sarebbe arrivati all’esercizio provvisorio. Un lusso che un Paese già disastrato non si voleva e poteva permettere.

“Se non vado errato questa che il governo pone alla Finanziaria, è l’undicesima fiducia in 12 mesi. Cosa, questa, che consideriamo estremamente grave”.
Renzo Innocenti (Ds), apre così il fuoco di fila delle opposizioni che, subito dopo l’annuncio in aula da parte del ministro Giovanardi dell’approvazione, hanno preso la parola per criticare pesantemente l’atteggiamento dell’esecutivo nei confronti del Parlamento. L’esponente diessino si è però rivolto anche al presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, ricordandogli quando “in prima lettura, trovandoci davanti ad un testo della Finanziaria non veritiero, ci ha solennemente assicurato che la terza lettura non sarebbe stata un passaggio formale. Ma cosa è stata questa terza lettura? Non formale? No – ha sentenziato Innocenti – è stata peggio: è stato un passaggio silenzioso”. Innocenti ha in particolare lamentato l’impossibilità per i parlamentari di “discutere, di motivare i propri emendamenti, di sostenere le proprie posizioni”. Anche per questo Innocenti ha chiesto a Casini di “fare una riflessione seria almeno per il futuro dei lavori della Camera dei Deputati”.

Ps. Perché riportiamo solo il giudizio dell’on. Innocenti, dei Ds, cioè dell’opposizione, alla faccia della par condicio? Perché lo condividiamo…

LE PRINCIPALI NOVITA’ DELLA FINANZIARIA 2005

Dopo la sentenza Consulta modificate norme su blocco turn over.

Ultimo giro di boa per la travagliata finanziaria del ‘metodo Gordon Brown’ e del taglio delle tasse. Dopo l’ok della Camera, la manovra sarà nuovamente esaminata dal Senato a partire da domani. E il via libera definitivo, nelle previsioni giovedì 30 dicembre, arriverà sul filo dell’esercizio provvisorio. La manovra che sarà approvata stasera in terza lettura da Montecitorio è comunque confermata negli aspetti fondamentali, come ha osservato oggi anche il relatore, Guido Crosetto. Resta infatti lo “scheletro”, composto “dal contenimento della spesa e dalla riduzione della pressione fiscale”. Confermato anche il perimetro delle misure da 24,1 miliardi di euro, che serviranno a riportare il deficit tendenziale del 2005, che corre verso il 4,4% del Pil, al 2,7%.

L’allungamento dei tempi con il quarto passaggio a Palazzo Madama si è imposto con la sentenza della Corte Costituzionale del 17 dicembre, che ha decretato l’incostituzionalità del blocco del turn over deciso nelle scorse due finanziarie a carico delle Regioni e degli Enti locali. La decisione della Consulta ha costretto il governo a emendare la manovra, dove il blocco era reiterato per il 2005. Una modifica apportata in commissione ha fissato quindi per le autonomie locali degli obiettivi di risparmio sulla spesa, ma i limiti delle assunzioni per ottenere questi risparmi dovranno essere concordati in sede di conferenza Stato-Regioni. I vincoli finanziari per le autonomie locali sono fissati in 428 milioni di euro nel 2005, 1,151 miliardi nel 2006, infine 1,710 miliardi nel 2008.

Fallito tuttavia il tentativo dell’esecutivo di garantire alla Finanziaria un passaggio indenne a Montecitorio, vale a dire senza incursioni dei parlamentari sul testo. L’esecutivo mirava quest’obiettivo soprattutto dopo l’estenuante ultima notte in commissione al Senato, dove l’ok era slittato di un giorno per un massiccio ‘assalto alla diligenza’. Ieri, alla Camera, durante un breve passaggio in commissione per alcune ulteriori modifiche, si è infatti consumato un piccolo colpo di scena ai danni dell’esecutivo, orchestrato da uno schieramento trasversale che ha riunito i deputati di An, della Lega e dell’opposizione. La coalizione bipartisan ha votato a favore di una richiesta emendativa a firma di Teodoro Buontempo (An) che ripristina il divieto di mettere dei videogiochi nelle sale Bingo, contro la quale governo aveva espresso parere contrario.
Le commissione ha ‘pulito’ il testo anche da alcune norme: soppresse la perequazione pensionistica più favorevole per i pensionati delle ex banche pubbliche e l’esenzione Iva per i consorzi bancari. Un terzo comma eliminato, anch’esso ‘in odore’ di incostituzionalità, prevedeva una sanatoria sui contenziosi delle pubbliche amministrazioni, accompagnata da una norma che dichiarava legittimi – con effetto retroattivo – gli incarichi di collaborazione con la P.A. assegnati senza rispetto dei relativi regolamenti.

TETTO 2% ALLA CRESCITA DELLA SPESA.

Esordio della ‘cura inglese’ applicata ai conti pubblici, ossia del tetto del 2% alla crescita della spesa. Ispirata al metodo adottato dal Cancelliere dello Scacchiere britannico Gordon Brown per riequilibrare i conti, prevede che nel 2005 “la spesa complessiva delle amministrazioni pubbliche non può superare il
limite del 2% rispetto alle corrispondenti previsioni aggiornate del precedente anno, come risultanti dalla Relazione revisionale e programmatica”. Il limite all’aumento della spesa non si applica agli organi costituzionali, agli interessi sui titoli di Stato, alle prestazioni sociali in denaro connesse a diritti soggettivi e ai trasferimenti all’Unione europea a titolo di
risorse proprie. Il ‘metodo Gordon Brown’ riguarda anche le Regioni e gli enti locali, esclusi i Comuni con meno di tremila abitanti, ma in relazione ad una nuova disciplina del Patto di stabilità interno e con modalità diverse rispetto al resto della P.A.. Il vincolo viene anzitutto imposto alla crescita della
spesa e non, come in precedenza, all’aumento del disavanzo.

Sono quindi incluse per la prima volta nei limiti anche le uscite in conto capitale. Ma per quanto riguarda in particolare le spese per investimenti, è prevista una deroga a questa nuova regola contabile, se le eccedenze di spesa saranno coperte da maggiori entrate. La manovra introduce dunque il limite
del 2% alla crescita della spesa pubblica e una riduzione delle imposte da 6,5 miliardi di euro che porterà le attuali cinque aliquote Irpef a quattro e assicurerà sgravi per le imprese sul versante dell’Irap. Il ddl introduce però. Proprio a parziale copertura della riforma delle tassse, nuovi ‘balzelli’, come il rincaro di bolli e imposte indirette, introdotti in parte proprio per finanziare il taglio delle tasse. Sbloccate anche le addizionali regionali per far fronte ad eventuali sforamenti della spesa sanitaria, con il rischio di un aumento delle tasse locali. L’opposizione ha espresso la convinzione, nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio, che a fronte di 6,5 miliardi di riduzione delle imposte, sui cittadini si abbatteranno oltre 12 miliardi di nuove tasse.

In particolare, viene istituito presso la gestione separata della Cassa depositi e prestiti un Fondo per anticipare le spese in conto capitale che sforano i limiti imposti dal nuovo Patto. Quanto alla ‘cura inglese’ è stabilito per il 2005 un limite dell’11,5% per gli enti locali che nel triennio 2001-2003 “hanno registrato una spesa corrente media pro-capite inferiore a quella media pro-capite della classe demografica di appartenenza e
incrementata del 10% per i restanti enti locali”.
Per il 2006 ed il 2007 il limite all’aumento della spesa è invece del 2%. Per le Regioni arriva un tetto del 4,8%, ma in riferimento al 2003, non all’anno in corso. Nel 2006 e 2007 si applica. anche qui il tetto del 2%, come per il resto della P.A. Sono infine escluse dalla disciplina del Patto alcune voci, tra
cui le spese per il personale, quelle per la sanità, i trasferimenti alla P.A. e quelle per le calamità naturali. La finanziaria rende infine più stringenti i criteri per il ricorso all’indebitamento previsti per gli enti locali e le Regioni.

A fronte di taglio imposte dirette, aumentano le indirette.

AUMENTANO IMPOSTE INDIRETTE. Stangata da 1,120 miliardi di euro sulle imposte indirette, ossia sulle tasse di concessione governative, sull’imposta di registro, sull’imposta ipotecaria e catastale. Gli aumenti erano già stati determinati nella riforma fiscale per assicurare 570 milioni di euro a copertura della riduzione delle tasse. Nella versione definitiva della finanziaria sono spuntati altri 550 milioni di euro di aumenti.

ASSEGNO CASALINGHE. L’assegno per il coniuge a carico, per gli stipendi bassi, non sarà più corrisposto in busta paga, ma verrà versato direttamente alla moglie o al marito-casalinga che potrà gestirlo autonomamente.

BLOCCO TURN OVER E RINNOVO CONTRATTO. P.I. Inizialmente le risorse previste in finanziaria per il rinnovo del contratto dei pubblici dipendenti ammontavano a soli 56 milioni di euro. Uno 0,1% di aumento che si aggiungeva al 3,6% della scorsa finanziaria. Successivamente, grazie alle risorse liberate dal blocco del turn over della P.A., gli statali riceveranno il 4,2% di aumento.

PEDAGGI. Un primo tentativo di risposta all’annosa questione ‘Anas fuori o Anas dentro la P.A.’ (con il relativo riflesso sul deficit) è arrivata con l’approvazione di un emendamento che prevede la cessione da parte dell’Anas di tratti di strade e autostrade per un valore complessivo di 3 miliardi di euro, a Infrastrutture Spa contabilizzata fuori dalla P.A.). Da circa due anni il Tesoro ha in programma l’esclusione dell’Anas dalla P.A. (e dunque dal conteggio del deficit). Nella norma approvata oggi al Senato si precisa che i tratti stradali ceduti ad Ispa sono “assoggettabili a pedaggi figurativi”, che però non saranno a carico degli utenti. Quanto a gestione e manutenzione delle strade, è prevista una convenzione, forse con la stessa Anas. La vendita delle strade avverrà sia direttamente, sia attraverso operazioni di cartolarizzazione.

STUDI SETTORE. È stato eliminato l’automatismo per gli studi di settore, che sarà compensato da un’intensificazione dei controlli fiscali. La revisione resta stabilita ogni quattro anni. Sarà introdotta la pianificazione della revisione programmata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate ogni anno, entro il mese di febbraio. Allo stesso tempo viene intensificata l’attività di accertamento verso le aziende con un volume di affari superiore a 5 mln di euro all’anno, che non sono compresi negli studi di settore. Per chi non è in regola sarà possibile adeguarsi nella dichiarazione dei redditi versando il 3% della differenza tra i ricavi teorici e quelli annotati nelle scritture contabili. L’adeguamento sarà possibile se la differenza non sarà superiore al 10% dei ricavi annotati nelle scritture contabili.

A fronte di taglio imposte dirette, aumentano le indirette.

AUMENTANO IMPOSTE INDIRETTE. Stangata da 1,120 miliardi di euro sulle imposte indirette, ossia sulle tasse di concessione governative, sull’imposta di registro, sull’imposta ipotecaria e catastale. Gli aumenti erano già stati determinati nella riforma fiscale per assicurare 570 milioni di euro a copertura della riduzione delle tasse. Nella versione definitiva della finanziaria sono spuntati altri 550 milioni di euro di aumenti.

ASSEGNO CASALINGHE. L’assegno per il coniuge a carico, per gli stipendi bassi, non sarà più corrisposto in busta paga, ma verrà versato direttamente alla moglie o al marito-casalinga che potrà gestirlo autonomamente.

BLOCCO TURN OVER E RINNOVO CONTRATTO. P.I. Inizialmente le risorse previste in finanziaria per il rinnovo del contratto dei pubblici dipendenti ammontavano a soli 56 milioni di euro. Uno 0,1% di aumento che si aggiungeva al 3,6% della scorsa finanziaria. Successivamente, grazie alle risorse liberate dal blocco del turn over della P.A., gli statali riceveranno il 4,2% di aumento.

PEDAGGI. Un primo tentativo di risposta all’annosa questione ‘Anas fuori o Anas dentro la P.A.’ (con il relativo riflesso sul deficit) è arrivata con l’approvazione di un emendamento che prevede la cessione da parte dell’Anas di tratti di strade e autostrade per un valore complessivo di 3 miliardi di euro, a Infrastrutture Spa contabilizzata fuori dalla P.A.). Da circa due anni il Tesoro ha in programma l’esclusione dell’Anas dalla P.A. (e dunque dal conteggio del deficit). Nella norma approvata oggi al Senato si precisa che i tratti stradali ceduti ad Ispa sono “assoggettabili a pedaggi figurativi”, che però non saranno a carico degli utenti. Quanto a gestione e manutenzione delle strade, è prevista una convenzione, forse con la stessa Anas. La vendita delle strade avverrà sia direttamente, sia attraverso operazioni di cartolarizzazione.

STUDI SETTORE. È stato eliminato l’automatismo per gli studi di settore, che sarà compensato da un’intensificazione dei controlli fiscali. La revisione resta stabilita ogni quattro anni. Sarà introdotta la pianificazione della revisione programmata dal direttore dell’Agenzia delle Entrate ogni anno, entro il mese di febbraio. Allo stesso tempo viene intensificata l’attività di accertamento verso le aziende con un volume di affari superiore a 5 mln di euro all’anno, che non sono compresi negli studi di settore. Per chi non è in regola sarà possibile adeguarsi nella dichiarazione dei redditi versando il 3% della differenza tra i ricavi teorici e quelli annotati nelle scritture contabili. L’adeguamento sarà possibile se la differenza non sarà superiore al 10% dei ricavi annotati nelle scritture contabili.

Cessione quinto stipendio e certificato telematico malattia.

PIANIFICAZIONE FISCALE CONCORDATA. Nasce la pianificazione fiscale concordata, che può essere utilizzata da imprenditori e lavoratori autonomi ai quali erano applicabili gli studi di settore per il 2003. Sono esclusi coloro che svolgono da gennaio di quest’anno un’attività differente da quella degli anni precedenti o che non erano in attività prima del 2005 o che hanno mancato di presentare la dichiarazione Iva nel 2002 o nel 2003. Il contribuente che riceve la sollecitazione all’adesione potrà aderire entro 60 giorni (non più 30, come previsto nel testo originario).

AUMENTANO IMPOSTE LOCALI. Le Regioni potranno imporre nuove addizionali Irpef e Irap per gli eventuali sforamenti della spesa sanitaria. Per le Regioni ‘virtuose’ vale la regola che possono sforare anche sulla spesa complessiva, ma l’aumento deve essere comunque limitato “entro la misura complessiva dello 0,1%”.

SICUREZZA. Entro la fine del 2006 arrivano 2.724 nuove assunzioni nel settore: 1.324 agenti di Polizia e 1.400 Carabinieri. La norma fa parte di un ”pacchetto sicurezza” che prevede un 55% dei posti (1.400 unità) riservato agli ausiliari o ex ausiliari della Polizia di Stato e dell’Arma dei carabinieri da assumere entro il 2005 e il restante 45% (1.324 unità) ai volontari di truppa delle Forze armate da assorbire entro il 2006. È previsto anche il potenziamento del sistema di difesa contro i rischi non convenzionali e un incremento degli stanziamenti per esigenze straordinarie anti-terrorismo.

RISORSE PER I FORESTALI CALABRESI. I 160 milioni di euro per i forestali calabresi sembrano salvi, almeno l’anno prossimo. Ma il ministro delle Riforme, Roberto Calderoli, è stato nominato Commissario straordinario e avrà il compito di analizzare le mansioni degli 11 mila forestali calabresi. Levata di scudi di An, contraria all’ipotesi di un commissario dei forestali leghista

ROMA CAPITALE. Stanziati 150 milioni di euro nel biennio per Roma capitale: 80 mln nel 2005 e 70 mln l’anno successivo.

CESSIONE QUINTO DELLO STIPENDIO. Arriva anche per i lavoratori privati la possibilità di utilizzare la cessione del quinto dello stipendio per ottenere finanziamenti. L’articolo aggiuntivo alla Finanziaria, introdotto da un emendamento di Ivo Tarolli, vicepresidente dell’Udc, dovrebbe stimolare i consumi attivando un volume complessivo di prestiti prossimo ai 9 miliardi di euro. L’impatto stimato sui consumi avrebbe un’incidenza sul Pil pari allo 0,2-0,3%.

CERTIFICATO MALATTIA VIA MAIL. Addio al certificato di malattia su carta; dal primo giugno dell’anno prossimo il fogliettino rosa dell’Inps sarà sostituito da un più tecnologico certificato telematico, che garantirà un risparmio per l’Inps ed per il lavoratore.

Arriva farmaco monodose e multe più salate antifumo.

FONDO ADOZIONI INTERNAZIONALI. Arriva un fondo di 10 milioni di euro per sostenere le spese a carico delle famiglie durante le procedure per l’adozione internazionale.

CASSA INTEGRAZIONE E MOBILITÀ. Stanziati 310 milioni a carico del fondo per l’occupazione da destinare entro il 2005 alla concessione di cigs e mobilità,
disoccupazione per la gestione di crisi occupazionali attraverso accordi finalizzati al reimpiego dei lavoratori, raggiunti entro il 30 giugno 2005. La modifica alla finanziaria stabilisce eventuali proroghe solo nel caso in cui le intese abbiano prodotto una riduzione del 10% del numero dei destinatari,
scaduti il 31 dicembre 2004.

AUTO BLU. È stata inasprita al Senato la stretta sull’acquisto di auto blu, già introdotta dall’articolo 3 della finanziaria. Nel 2005 la spesa per l’acquisto di auto di servizio deve essere inferiore del 10% di quella sostenuta nel 2004. Ma l’anno successivo il taglio della spesa deve essere pari al 20% e nel 2007 al 30%.

FONDO RIASSICURATIVO ANTI-CALAMITÀ. Via libera alla polizza anti-calamità sulle case – non obbligatoria – da avviare attraverso un apposito Fondo di garanzia, affiancato da una Compagnia di riassicurazione. La norma prevede che il Fondo sia gestito dalla Consap. L’assicurazione riguarderà i fabbricati “a qualsiasi uso destinati”, tranne quelli abusivi.

MULTE PIÙ SALATE PER DIVIETO FUMO. Arrivano multe più salate per chi fuma nei luoghi vietati. Inasprite del 10% le sanzioni per chi non rispetta il divieto. I
maggiori introiti che arriveranno dalle multe andranno al ministero della Salute che li utilizzera’ per campagne di informazione e prevenzione del tabagismo. Le multe passano cosi da un minimo di 25 euro a 27,5 euro e da un massimo di 250 a 275 euro per chi fuma dove non e’ consentito. Se la violazione viene commessa in presenza di un bambino (al di sotto dei 12 anni) o una donna in stato di gravidanza la multa viene raddoppiata. Pena sale notevolmente per i gestori di locali che non fanno rispettare il divieto di fumo o che non hanno gli impianti di aerazione funzionanti. Si da da un minimo di 220 euro (precedentemente fissato a 200 euro) a un massimo di 2.200 euro (a fronte dei 2.000 attuali).

SANITÀ. Nasce il farmaco monodose per le terapie d’avvio e la categoria dei farmaci ‘per l’automedicamentazione’ che costano meno di 5 euro. In sostanza, verrà affidata all’Agenzia del Farmaco la decisione sui medicinali di fascia A e C da inserire in questa categoria, che un domani potrebbero essere esclusi dalle prescrizioni.

SANATORIA MANIFESTI ELETTORALI. Basteranno 100 euro per rimettersi in regola con la violazione delle norme sull’affissione dei manifesti.

CLASSAMENTO IMMOBILI. Arrivano nuove norme per la lotta all’evasione immobiliare e la revisione del classamento degli immobili nelle microzone su
richiesta dei Comuni: La norma comporterà un aumento delle rendite catastali e quindi dell’Ici. Rincari arrivano anche per i capannoni industriali e gli opifici “non incorporati” al suolo.

NUOVE REGOLE PER IL LOTTO. Nuove regole per il gioco del Lotto: arrivano la ruota nazionale e l’estratto determinato. Al ministro dell’Economia viene
concessa la facolta’ di istituire un’ulteriore estrazione settimanale. La tassazione sale dal 3 al 6%. Per quanto riguarda le scommesse la posta minima scende da 3 a 1 euro, anche se resta il valore minimo di 3 euro per la giocata.

BONUS PC, DIGITALE TERRESTRE E BANDA LARGA. Prorogato per tutto il 2005 il bonus previsto per l’acquisto di personal computer, riservato agli insegnanti. Il beneficio viene esteso a tutto il personale scolastico. Resiste anche il
contributo per l’acquisto di decoder per il digitale terrestre, che però scende a 70 euro.

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