Cultura

Finanziaria 2008: il Forum non chiede fondi, ma strategie

Politica. La piattaforma del Terzo settore

di Maurizio Regosa

Cogliere i segnali dei tempi. Non è facile ma è necessario. Questo si aspetta il Forum del terzo settore dal governo che si accinge a varare la manovra finanziaria: che colga i segnali del tempo, che sappia reagire e offrire soluzioni efficaci e condivise. Concertate anche con la rappresentanza del non profit che è, fra le parti sociali riconosciute, quella ancor oggi meno valorizzata (e meno ascoltata: l?affaire 5 per mille insegna).

E il tempo attuale suggerisce – secondo le portavoce che hanno presentato i suggerimenti e le richieste del Forum a proposito della legge economica – iniziative coraggiose, impostate su equità e solidarietà, capaci di sfidare i luoghi comuni e di accogliere le istanze e i suggerimenti di un settore in continua crescita, che vanta una lunga esperienza e soprattutto dà un contributo determinante in tanti ambiti, dai servizi socio-assistenziali alle attività sportive e ricreative.

«Non richieste di fondi, ma orientamenti strategici», ha puntualizzato Vilma Mazzocco, a sottolineare una priorità di cui spesso, durante l?assalto alla diligenza che regolarmente caratterizza l?approvazione di ogni Finanziaria, ci si dimentica: prima ci si metta d?accordo sulla direzione, poi si discuta delle risorse. Partendo magari, precisa ancora Mazzocco, dall?imprescindibile legame che c?è fra «sviluppo economico e questione sociale. Le politiche di welfare sono fattori di sviluppo e come tali vanno considerate, non come strumenti compensativi o come spesa di tipo assistenziale».

Ed ecco quindi i quattro assi che caratterizzano la piattaforma del Forum. Anzitutto la sostenibilità. Che sia economica, ovviamente, ma anche sociale ed ambientale. Secondo: l?equità, che va perseguita con la lotta alla disuguaglianza sociale (e da questo punto di vista, il Forum plaude e sostiene la lotta all?evasione fiscale). Poi il rafforzamento del legame fra diritti (possibilmente esigibili) e responsabilità, che significa anche più concreta e qualificata partecipazione dei cittadini. Infine, la sussidiarietà: ci sia più coerenza (anche legislativa), la si agisca di più?

«Abbiamo apprezzato i segnali di inversione di tendenza contenuti nella scorsa Finanziaria», ha proseguito Maria Guidotti. «Ci aspettiamo però che quelle scelte siano rafforzate. È stato giusto creare il Fondo per la non autosufficienza; ora però occorre portarlo a livelli accettabili, stanziando almeno un miliardo di euro per il 2008, contro i 100 milioni del 2007».
«Le organizzazioni di terzo settore», secondo Mazzocco e Guidotti, «sono produttori e non gestori di servizi, promuovono cittadinanza attiva, e noi vogliamo rilanciare questo nostro essere sociale. Il Forum del terzo settore è parte sociale riconosciuta e intende agire questa responsabilità».
In questo senso il Forum continuerà a essere presente a tutti i tavoli di concertazione, anche oltre la Finanziaria. «Come abbiamo fatto anche recentemente», hanno precisato, «facendo pervenire alla Commissione Pinza alcune osservazioni sulla riforma del Codice civile».


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