Welfare

Finanziaria: 16mila ex-lsu a rischio nel Sud

Confcooperative, Legacoop, Confindustria e Confapi che avevano dato vita consorzi per stabilizzare questi lavoratori nel settore pulizie della scuola. Ma Tremonti non rinnova gli stanziamenti

di Giampaolo Cerri

Non solo la Fiat. Confcooperative, Legacoop, Confindustria e Confapi ricordano che «dopo gli 8.000 esuberi annunciati dalla Fiat, si profila un altro duro colpo all’occupazione, ancora piu’ pesante e con ripercussioni particolarmente drammatiche nel Mezzogiorno: 16.000 addetti nel settore delle pulizie, concentrati per l’85% in Sicilia, Calabria, Puglia e Campania, rischiano seriamente di perdere il posto di lavoro il I gennaio 2003». «La legge Finanziaria», si legge in un comunicato, «si e’ infatti “dimenticata” di stanziare i fondi necessari a consentire la prosecuzione dei servizi di pulizie in circa 2.200 Istituti scolastici di ogni ordine e grado, quasi tutti nel Centro-sud e nelle Isole». Si tratta di lavoratori che erano stati impegnati in attivita’ socialmente utili delle scuole e che sono stati stabilizzati da quattro consorzi nazionali di imprese: CNS (Legacoop), CICLAT (Confcooperative), MANITAL (FISE-Confindustria), MILES (Confapi), in base ad una Convenzione con il Ministero dell’Istruzione. «Benche’ Consorzi di imprese e di cooperative abbiano siglato un contratto di durata quinquennale il primo finanziamento copre solo i primi diciotto mesi, cioe’ fino al 31 dicembre di quest’anno. Il disegno di Legge Finanziaria presentato dal Governo al Parlamento per l’anno 2003, non prevede infatti lo stanziamento delle risorse necessarie per onorare il contratto», prosegue la nota. Secondo le organizzazioni firmataria, «sara’ quindi inevitabile la sospensione dell’attivita’ di pulizia negli oltre 2.200 Istituti Scolastici e la messa in liberta’ dei 16.000 lavoratori. I Consorzi interessati hanno gia’ chiesto di incontrare il Governo ed i Dicasteri competenti per sottolineare la drammaticita’ della situazione e la dimensione del problema che si prospetta, che rischia di colpire aree del paese gia’ interessate da altri pesanti fenomeni di crisi e gravate da forti disagi occupazionali e sociali».


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