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Finanziaria/1. Ecco le conseguenze dei tagli. Cooperazione, il dramma in 10 atti

Il documento riservato della Farnesina spiega a che cosa bisognerà rinunciare.

di Paolo Manzo

Tutti dicono sia vecchia e che debba essere modificata. Lo si pontifica da almeno dieci anni ma, oggi, se un cambiamento sostanziale della legge sulla cooperazione internazionale deve essere fatto è soprattutto quello dell?articolo 2 che recita che «essa è parte integrante della politica estera dell?Italia». Con quanto emerso dal documento riservato di cui Vita è venuta in possesso, all?ordine del giorno della riforma dovrebbe essere proprio quest?articolo perché – se non interverranno cambiamenti radicali – l?Italia non potrà onorare decine di impegni assunti in ambito internazionale. Se Tremonti, che promette 5 per mille futuri e opera tagli attuali che hanno un effetto retroattivo sugli accordi stipulati dall?Italia, non tornerà sui suoi passi, cosa accadrà? A sentire i diplomatici, esasperati ma muti come impone il ruolo, quanto segue. Primo. La sospensione di molti impegni pluriennali in corso, tra cui il Commodity Aid in Tunisia. Secondo. La cancellazione di 150 milioni di euro di impegni già sanciti dal Comitato direzionale dell?ufficio Cooperazione e sviluppo della Farnesina. Terzo. L?azzeramento totale di tutti i contributi volontari a ogni organizzazione internazionale, nessuna esclusa. Dall?Organizzazione mondiale per la sanità, all?Unicef, dall?Undp all?Ilo – con la probabile chiusura, già minacciata in passato, degli uffici di Torino – il nostro leit motiv sarà un «vorrei ma non posso» degno di uno dei più arretrati dei Paesi in via di sviluppo. Quarto. L?impossibilità di presentare qualunque candidatura italiana presso le organizzazioni internazionali, in primis il seggio come membro permanente del Consiglio di sicurezza dell?Onu. Quinto. La sospensione di tutti gli impegni che abbiamo attualmente in Afghanistan, che sono di un?innovatività e trasparenza senza pari per quanto ho potuto modo di vedere, con l?ottimo De Carli e moglie in prima linea. Si attendevano per Kabul 80 milioni per il biennio 2006/2007, una goccia nel mare che, però, rischia di essere prosciugata dalla ?lungimiranza? di Tremonti. Sesto. L?impossibilità di approvazione di nuovi contributi alle ong, con il prevedibile fallimento di molte di esse. Settimo. La cancellazione del progetto di 30 milioni di euro che prevede la sperimentazione del vaccino della professoressa Ensoli in Sud Africa, e che è uno dei punti di forza dell?Italia in ambito G8. Ottavo. La sospensione della partecipazione italiana all?Irffi, il Fondo internazionale per la ricostruzione dell?Iraq, proprio in un anno chiave per l?assegnazione di importanti commesse per la ricostruzione delle infrastrutture. Nono. Già i dati dell?Ocse per il 2004 avevano visto l?Italia ultima nella graduatoria dei Paesi donatori con una percentuale di Aps/Pil dello 0,15. Questa percentuale si abbasserà ulteriormente se le previsioni della legge finanziaria non saranno radicalmente modificate. Decimo. Addio ?sogni di gloria? per il Fondo globale contro Aids, tbc e malaria, il fiore all?occhiello della politica di cooperazione del governo italiano. Queste le dieci ?tavole della legge? secondo Tremonti. Qualora fossero recepite, l?Italia farebbe bene non a riformare la legge sulla cooperazione internazionale, bensì ad abolirla. Non fosse altro che per evitare figure barbine in politica estera.


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