Famiglia

Finanza etica, dalla ricchezza alla felicit

In edicola, allegata al settimanale Vita, la Guida 2003 alla finanza etica. Tutti i pordotti etici finanziari e la loro valutazione. In anteprima la prefazione

di Francesco Maggio

Per il secondo anno consecutivo Vita pubblica una guida sulla finanza etica. Un anno fa, la decisione di sostituire con un libretto ad hoc il consueto speciale di dicembre sull?argomento (realizzato sin dal 1997), nasceva da una duplice esigenza: la crescita, a tratti tumultuosa, di questo comparto della finanza, richiedeva più spazio per essere ?fotografata?; proprio perché irregolari, certe dinamiche di sviluppo necessitavano di un primo tentativo di sistematizzazione della materia. Di una guida, appunto. Oggi, quelle ragioni restano più che mai valide. Ma, ad esse, se ne è aggiunta una terza, dettata dal particolare momento che sta attraversando la finanza internazionale: un frangente pieno di incertezza che, sull?onda degli scandali finanziari americani, ha prodotto una generalizzata crisi di fiducia verso banche, imprese e mondo del risparmio gestito. Con conseguenze che non è ancora possibile, del tutto, prevedere. Fatto sta, comunque, che è cresciuta enormemente la domanda non solo di informazione finanziaria puntuale e trasparente (etica, diremmo noi) ma anche, di formazione. Da qui il successo (ci scuserete questa punta d?orgoglio) del nostro mensile E&F. Un inserto nel quale, da diversi numeri, proprio per intercettare questa domanda di ?sapere?, proponiamo il rating socio-ambientale (effettuato da Avanzi) di alcuni titoli quotati sulle principali piazze borsistiche. In questo libretto, quindi, oltre a una mappa dettagliata degli strumenti finanziari etici oggi commercializzati in Italia e alle riflessioni sul socially responsible investing di alcuni protagonisti del settore, troverete ben 15 good stock, lo screening cioè di 15 titoli di imprese che a nostro avviso sono buone azioni. Cosa vuol dire buone azioni? Che rendono più di altre? Che chi le guida è puro e immacolato? Niente di tutto questo, of course. Ma semplicemente che hanno un valore aggiunto immateriale che potremmo spiegare così: all?inizio dell?anno, ad Atlanta, per la prima volta nella sua storia, l?American Economic Association (l?assemblea annuale di economisti più autorevole del mondo) ha deciso di dedicare le sue giornate a un tema (apparentemente) estraneo alle questioni economiche, presentato nella forma della seguente domanda: ?La ricchezza produce felicità??. Intervenendo ai lavori, Andrew Oswald dell?Università di Warwick ha dimostrato che la ricchezza legata all?arricchimento individuale è debole, produce emulazione o invidia sociale. Mentre, per avere il massimo della felicità individuale, è fondamentale che il reddito di un soggetto cresca sì in modo superiore alla media, ma in un contesto sociale senza troppe disuguaglianze, in cui vi sia distribuzione collettiva del benessere. Ecco, noi la pensiamo come Oswald. E forse il senso della finanza etica sta proprio in questo. Buona lettura. Per richiedere la Guida alla Finanza etica 2003 telefonare allo 02/5522981


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