Non profit
Finanza e non profit, si può fare di più
Si parla del tema del rapporto tra Terzo settore e credito.
Caro direttore, sono un vostro lettore/simpatizzante e seguo con attenzione tutte le varie attività legate alla finanza etica. Nel numero 23 di Vita ho letto l?intervista di Francesco Maggio al professor Zamagni relativo a Banca etica che scoppia di ?troppa? salute.
Ritengo che l?aumento della raccolta di Banca etica sia un fatto molto importante per il volontariato e il non profit italiano e molto significativo per il contesto sociale ed economico in cui operano le associazioni. Partendo dal presupposto che Banca etica sia uno strumento serio ed efficiente, dall?intervista del professore emerge una realtà del non profit incapace di rischiare e posizionata più a gestirsi con i fondi delle amministrazioni pubbliche che non con uno strumento etico ma pur sempre banca. Poi leggo che anche Vita ha avviato e chiuso un prestito obbligazionario etico con Banca Intesa. E che la cooperativa Insieme di Vicenza fa la stessa operazione con Banca del Centroveneto. Non è che forse sia anche Banca etica che deve diventare più ?capace? di proporsi alla progettualità delle strutture non profit? Vorrei una sua opinione.
Maurizio Galessi, Bergamo
Carissimo Galessi, il tema sta appassionando lei come tanti esperti e lettori. Da buon abbonato avrà sicuramente ricevuto il numero di Etica & Finanza che questo mese abbiamo dedicato proprio all?approfondimento del tema del rapporto tra Terzo settore e credito. Un numero su cui potrà trovare riflessioni e pareri in materia certo più autorevoli del mio. Qualche opinione, però, in questi quasi 15 anni di cronaca sociale me la sono fatta. La prima: è vero che le organizzazioni non profit, per problemi strutturali, legislativi e di management non sono abituate a pensare ?in grande?, non sono abituate a progettare grandi interventi, e perciò si limitano a cercare soluzioni di finanziamento a breve che possano risolvere, essenzialmente, problemi di cassa e di tesoreria. è però altrettanto vero, ed è la seconda opinione, che anche un istituto bancario ?di? e ?per? il Terzo settore, come Banca popolare etica, dovrebbe ?pensare? a prodotti finanziari ad hoc capaci di incoraggiare la capacità di sogno, e quindi di investimento del non profit italiano. L?esempio dei bond di Vita e di Cooperativa Insieme di Vicenza dovrebbero, in questo senso, incoraggiare Banca etica ad osare di più.
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