Sostenibilità

Finanza, dopo la crisi, le regole Finalmente qualcosa si muove?

Parliamone

di Redazione

di Gustavo Ghidini*
Circola una sgradevole sensazione: che le tristi e drammatiche vicende finanziarie che hanno sconvolto l’economia siano tutt’altro che archiviate. Non si tratta solo dell’incertezza che tuttora permane circa l’effettiva “sicurezza” dei titoli in circolazione. Si tratta anche dei segnali di indifferenza, e talora di insofferenza, che vengono dal mondo bancario e finanziario rispetto all’esigenza di applicare severamente regole e di adottarne di ulteriori.
Ad esempio, un’istituzione finanziaria internazionale, soccorsa dal governo Obama, ha fatto sapere di accingersi a raccogliere le risorse necessarie per restituire al più presto il finanziamento, onde non sottostare a “invadenze” e “interferenze” che l’amministrazione Usa giustamente ha posto. Pessimo segnale che sembra non poco silenziosamente recepito anche sulla sponda europea e italiana. Non che manchino dichiarazioni edificanti sull’etica, la prudenza e dintorni. Ma al di là delle parole si vede poco. Si vede poco rispetto all’esigenza di accorciare la leva finanziaria, evitando gli indebitamenti eccessivi che poi costringono ai salvataggi e ai soccorsi con i soldi dei contribuenti. Nulla, poi, si vede rispetto all’esigenza di separare nettamente il commercio dei prodotti strutturati rispetto alla platea dei comuni risparmiatori, riservandolo a quello degli investitori professionali. Nulla, inoltre, rispetto all’esigenza di favorire un tipo di gestione bancaria mirante al consolidamento di lungo termine e non agli effimeri rialzi di Borsa: esigenza che richiede di parametrare i compensi dei dirigenti alla performance di lungo periodo, abolendo le stock options misurate sul breve. Tuttavia, non ci sono solo “segni meno”. Qualche salutare reazione va registrata e segnalata.
1) Le agenzie di rating, che non hanno saputo prevedere la crisi, e soprattutto l’inaffidabilità dei mutui cosiddetti “subprime”, verranno sottoposte a una nuova regolazione europea. A larghissima maggioranza, il Parlamento europeo ha varato il 23 aprile una direttiva che sottopone le agenzie a un regime di autorizzazione per operare in Europa, nonché alla vigilanza di un collegio di 27 membri.
2) Sul fronte della maggior trasparenza dell’informazione, una comunicazione Consob articola nuove direttive analitiche per l’attività degli intermediari nei confronti della clientela. Di particolare rilievo sembrano quelle relative alla “adeguatezza/ appropriatezza” degli investimenti suggeriti e alle modalità di determinazione e comunicazione dei meccanismi di formazione del prezzo dei prodotti offerti.
Staremo a vedere se le norme verranno pienamente attuate. Il passato ci ha abituati ad essere diffidenti. E dunque la massima prudenza deve sempre essere la bussola dei risparmiatori. Ma qualcosa si sta muovendo.


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