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Finalmente in arrivo la legge contro il mercato degli embrioni
Donazione dei gameti gratuita, limiti detà, inseminazione assistita solo a coppie regolari. E in più, divieto di manipolazione genetica
di Redazione
Camera: approvato il 29 ottobre scorso dalla commissione Affari sociali, riunita in sede referente, il testo unificato di cinque proposte di legge sulla procreazione assistita e la manipolazione genetica dell?embrione umano (pdl nn. 2787, 3323, 3333, 3334, 3338) presentate rispettivamente da Luciana Sbarbati dell?Ulivo, Irene Pivetti e Teresio Delfino del gruppo Misto, Giulio Conti di An e Giancarlo Giorgetti della Lega.
La regolamentazione della procreazione assistita e il divieto di manipolazione genetica dell?embrione fanno un passo avanti. La commissione Affari sociali ha approvato un testo che unifica cinque proposte sull?inseminazione artificiale e stabilisce che le tecniche di inseminazione assistita non rappresentano un modo diverso di procreare, ma sono una risposta ai problemi di sterilità e di infertilità, un rimedio estremo e non un?alternativa possibile.
La tutela del diritto alla salute viene garantita attraverso alcuni principi: la diagnosi dovrà essere certa e precisa, le tecniche verranno applicate in maniera graduale e chi vi si sottoporrà dovrà sottoscrivere il cosiddetto ?consenso informato?. Vuol dire che le coppie dovranno essere a conoscenza di tutti gli effetti giuridici, sanitari e psicologici della terapia. Dal ?consenso informato? discende il divieto di disconoscimento della paternità e la rinuncia, per la madre, alla facoltà di restare anonima.
Le coppie che vorranno accedere alle tecniche di riproduzione assistita dovranno essere sposate o stabilmente legate, in età potenzialmente fertile o comunque inferiore ai 52 anni. La donazione di gameti sarà volontaria e gratuita, autorizzata dal consenso firmato del donatore, e verrà fatta solo nei centri di raccolta autorizzati dalle Regioni.
Le donazioni saranno pubbliche (fatte salve le disposizioni a tutela della riservatezza dei dati) per evitare qualunque forma di mercato di gameti o di promozione commerciale dei centri.
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