Cultura

Filippine: più di 60 mila in fuga dall’isola di Mindano

hanno abbandonato Mindanao, (800 km a sud di Manila), in seguito a scontri tra l'esercito filippino e guerriglieri separatisti islamici del 'Fronte di liberazione islamico Moro'

di Redazione

In 60 mila hanno abbandonato le proprie abitazioni sull’isola di Mindanao, (800 km a sud di Manila), in seguito a scontri tra l’esercito filippino e guerriglieri separatisti islamici del ‘Fronte di liberazione islamico Moro’ (Milf). Lo hanno reso noto oggi fonti militari. Le violenze delle ultime due settimane hanno coinvolto sei Comuni nella regione di Maguindanao: nove gli esponenti del Fronte Moro e tre i soldati governativi rimasti uccisi negli scontri. Secondo il generale Edilberto Adan gli ultimi episodi di guerriglia sono legati al tentativo del Milf di riconquistare 45 basi espugnate dall’esercito filippino nel 2000. ”Vogliono guadagnarsi potere di manovra cosicche’ quando si troveranno davanti a un tavolo per negoziare la pace potranno dire di controllare ancora alcune aree”, ha affermato Adan. Il Milf è il principale gruppo separatista musulmano nelle Filippine. Lotta per costituire uno Stato islamico nel sud del paese, a maggioranza cristiana. Secondo le autorita’ militari filippine, il Milf è ”molto probabilmente” assistito nella guerriglia da Abu Sayyaf, altra organizzazione separatista islamica ritenuta vicina ad al Qaida, la rete terroristica fondata da Osama bin Laden. Contro il gruppo di Abu Sayyaf, forze militari Usa stanno conducendo esercitazioni militari congiunte con l’esercito filippino sull’isola di Basilan, dove i guerriglieri tengono in ostaggio da nove mesi una coppia di missionari statunitensi e un’infermiera filippina.

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