Mondo

Filippine: “ordinari” i rapimenti di occidentali

Dopo il volontario rapito, parla un altro italiano sotto minaccia nelle Filippine

di Emanuela Citterio

Oggi pomeriggio il 29enne Andrea Cianferoni, volontario di Movimondo, è stato prelevato da alcuni sconosciuti vicino a Kauswagan (isola di Mindanao, 800km a sud di Manila). I rapitori hanno chiesto un riscatto di 5mila dollari. Cianferoni si trova nelle Filippine da 2 anni e mezzo. “A Mindanao i rapimenti di occidentali sono una cosa ordinaria. In genere si tratta di gruppi musulmani che prendono ostaggi per finanziare la lotta per l?indipendenza dell?isola”. A dirlo all’agenzia Asianews è un altro italiano che in questi giorni ha ricevuto minacce: padre Vincenzo Bruno, missionario del Pime a Lantian-Lagangan, nella penisola di Zamboanga, sudovest dell?isola di Mindanao, a sud delle Filippine. Nei giorni scorsi padre Bruno è stato costretto a lasciare la sua parrocchia della Madonna di Fatima. L?esercito locale lo aveva avvertito di essere oggetto di serie minacce di sequestro. Padre Bruno, 65 anni, originario della provincia di Napoli, ora si trova a Davao e si prepara a trasferirsi a Manila per continuare la sua missione nelle Filippine, dove si trova da 32 anni. “ll 19 ottobre il capitano dell?esercito della zona è venuto alla missione e mi ha detto: ?Padre, c?è un minaccia molto seria contro di lei, l?abbiamo intercettata: vogliono rapirla?. Allora mi hanno dato la scorta di 2 soldati e 2 poliziotti, stavano con me quando uscivo dalla parrocchia. Ho continuato così per una settimana, ma il 2 novembre ho lasciato la mia parrocchia: per me era troppo pericoloso stare ancora in quella zona. E d?accordo con il vescovo e i superiori mi sono trasferito”. L?isola di Mindanao è una zona nota per la presenza di fondamentalisti islamici che negli ultimi anni hanno compiuto numerosi attentati, rapimenti e uccisioni. Il gruppo più numeroso è il Fronte di Liberazione Moro (Milf). Molto attivo è anche il movimento di Abu Sayyaf, composto da guerriglieri il cui scopo è creare uno Stato musulmano indipendente nel sud del Paese. Dall?inizio delle violenze, nel 1970, si sono registrate oltre 150 mila vittime. A fianco di questi gruppi fondamentalisti, con i quali il governo di Manila sta cercando di avviare una trattativa di pace, esistono numerosi gruppi dediti alla lotta armata per la secessione dell?isola. Questi gruppi si dedicano a sequestri di persona per finanziare l?acquisto di armi e l?addestramento dei guerriglieri.


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