Che la Cina non sia molto amata dalle nazioni confinanti non è una novità; ma la fama di "cattivo vicino" che accompagna il gigante asiatico è destinata a crescere per colpa dell'ultima, clamorosa gaffe internazionale in cui è incorsa Pechino: lo scandaloso stanziamento di aiuti umanitari per le vittime del ciclone nelle Filippine. La Cina ha infatti annunciato che donerà appena 2 milioni di dollari (in contanti e materiali) contro, per esempio, i 10 milioni del Giappone, i 20 degli Stati Uniti e perfino i 2,7 milioni promessi dall'Ikea.
Come con la maggior parte dei paesi confinanti, anche con le Filippine Pechino ha un contenzioso aperto che riguarda i confini nelle acque del Mar Cinese Meridionale, ma questo comportamento decisamente indegno della seconda potenza economica mondiale sta indignando molti nel mondo. "La Cina ha perso una fantastica occasione per mostrarsi responsabile e dar prova di buona volontà", ha dichiarato alla CBS il professor Zheng Yongnian, politologo della National University of Singapore. "E' un paese potente, ma manca di visione e di strategia".
Enorme supremazia economica e militare ma zero "soft power", è il commento da parte americana riportato sempre
dal sito della CBS, ovvero la capacità sa conquistare consensi non attraverso i muscoli ma altre forme di persuasione quali cultura, superiorità morale e altre forme di diplomazia non convenzionale, delle quali l'aiuto umanitario è parte imprescindibile.
La donazione cinese ai vicini filippini consta di 100mila dollari destinati al governo di Manila, 100mila alla Croce Rossa cinese e circa 1,6 milioni in tende, attrezzature da campo e altre merci. Il presidente cinese Xi Jinping (nella foto) ha inviato un messaggio di cordoglio per le vittime del ciclone al presidente filippino Benigno Aquino, ma ha aspettato cinque giorni dalla notizia del disastro, e non ha fatto alcun cenno all'invio da parte del proprio governo di aiuti umanitari.
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