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Filippine: arrivo truppe Usa scatena terrorismo

Arrivano i marines, per esercitarsi con le truppe di Manila a combattere il terrorismo. Scoppiano due bombe a Mindanao, che uccidono almeno cinque persone in un centro commerciale

di Paolo Manzo

Le Filippine, prima colonia spagnola poi (dopo l’incidente del Maine (1998) e susseguente guerra Usa-Spagna vinta dagli americani), possedimento di Washington. Sino all’indipendenza ottenuta nel 1946, in cambio di un po’ di basi militari.

Che dopo il 1989 erano state via via chiuse: fine del pericolo comunista. Oggi però il pericolo è tornato, si chiama terrorismo, ed allora tornano anche le truppe a stelle e strisce, sulle coste di Manila.

Oltre 600 soldati americani sono infatti atterratati nell’ex base navale di Subic Bay, nelle Filippine, per esercitazioni congiunte con l’esercito locale. E, da lunedì 21 aprile e per due settimane, le truppe di Manila e di Washington spareranno assieme in un’operazione chiamata Balikatan 2002 che si svolgerà sulla grande isola di Luzon (nord), e ha come scopo quello d’armonizzare i due eserciti in una forza comune contro il terrorismo.

Ma, stranamente, proprio mentre si rafforza la presenza Usa sull’arcipelago, esplode anche la violenza terroristica. Almeno cinque persone sono infatti rimaste uccise oggi dall’esplosione di una bomba in un centro commerciale nella città di General Santos. Tra le vittime, secondo le prime notizie della radio, vi sarebbero molti bambini.

General Santos, grande città con 800 mila abitanti a maggioranza cristiana situata sull’isola meridionale filippina di Mindanao, è la stessa nella quale la polizia arrestò tre filippini sospettati di avere contatti con la rete di bin Laden Al Qaida.

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