Cultura

FILIPPINE. Appello della chiesa per liberazione operatori Croce Rossa

Ancora nelle mani di Abu Sayyaf Eugenio Vagni e gli altri due volontari

di Redazione

Un appello ai rapitori per la liberazione dei tre operatori della Croce Rossa, fra cui l’italiano Eugenio Vagni è arrivato oggi dal vescovo filippino Leopoldo Tumulak che in un commento a ‘Radio Veritas’, rilanciato dal sito della Conferenza Episcopale delle Filippine, ha detto: «Vogliamo la loro libertà, vogliamo che siano riuniti con le loro famiglie perché nessuno merita di essere rapito». Le frasi del vescovo arrivano dopo giorni di scontri tra i rapitori e l’esercito. Gli scontri hanno provocato la morte di nove tra militari e terroristi. I rapitori si sono detti disponibili a rilasciare uno dei tre prigionieri se l’esercito, che li ha circondati, si ritirerà. In caso contrario, i rapitori sarebbero pronti a uccidere uno dei tre. Il generale Gaudencio Pangilinan, portavoce dell’esercito filippino, ha fatto sapere che «le truppe sono pronte a indietreggiare per dare spazio ai negoziati».

Gli operatori della Croce Rossa – oltre a Vagni, lo svizzero Andreas Notter e la filippina Mary Jean Lacaba – sono stati rapiti sull’isola di Jolo lo scorso 15 gennaio. I rapitori aderiscono al gruppo Abu Sayyaf, che ha nei rapimenti a scopo di lucro la sua maggiore fonte di guadagno.

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