Non profit

Filantropi di tutto il mondo, unitevi

Si apre oggi a Washington l'annuale conferenza mondiale dei donatori. Ecco di che cosa di parlerà

di Gabriella Meroni

Si apre oggi a Washington e durerà fino a mercoledì 18 aprile l’annuale Global Philanthropy Forum (GPF), l’appuntamento internazionale più importante che riunisce filantropi, donatori e investitori del mondo. Tema del meeting, come sempre, le nuove tendenze nel settore, le innovazioni, le strategie che pagano e quelle che invece sono da abbandonare, insomma tutto ciò per cui vale la pena di spendere tempo, denaro e impegno personale.

Nell’edizione 2012 gli argomenti e gli incontri su cui si focalizzerà l’attenzione dei convenuti sono ben riassunti in un articolo dell’Huffington Post. Eccoli:

Valore condiviso e africapitalismo: il banchiere e filantropo nigeriano Tony Elumelu parlerà di come l’africapitalismo può essere una leva di sviluppo per il Continente, forte della sua esperienza di “salvatore” di istituti di credito sull’orlo del fallimento.
Social Impact Bonds, ovvero progetti “pay for success” (investi per il successo). Tracy Palandjian di Social Finance spiegherà di cosa si tratta, ma l’Huffington Post anticipa che sono degli “impact bonds” emessi dal governo per attrarre investitori sociali che si incaricano di svolgere un servizio pubblico. Una volta raggiunto l’obiettivo di raccolta fondi, l’investitore offre il servizio che viene poi rimborsato dall’ente pubblico. Chi ha acquistato i bond rientra dell’investimento, e non solo: fa risparmiare lo Stato a fronte di un servizio che spesso è migliore.
Investimenti e grant dollars: la fondatrice di Acumen Jacqueline Novogratz, pioniera dell’impresa sociale, smantellerà il pregiudizio secondo il quale gli investimenti finanziari sono sufficienti a far partire un’impresa sociale nei paesi poveri. Come e più che nei paesi sviluppati, queste imprese hanno invece bisogno di investitori pazienti e disposti a donare molto più che denaro (ovvero formazione, assistenza, intelligenza) per interventi davvero efficaci.
Anche i grandi cambiano: esponenti di punta di grandi istituzioni – come Unicef, World Bank e Ford Foundation – nel convegno finale discuteranno  sulla “cultura dell’impatto”, ovvero di quanto è importante cambiare strategia ed essere flessibili quando serve, al variare cioè delle situazioni e delle circostanze, tenendo sempre fisso l’obiettivo della filantropia: fare davvero la differenza.

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