Economia

Fiducia: un bene economico per il bene comune

Pilastro della comunità, nutre il legame sociale e tesse il patto tra le generazioni. È la fiducia, una delle parole chiave del Festival dell'Economia Civile che si inaugura domani a Firenze

di Vittorio Pelligra

Diceva il premio Nobel per l’economia Kenneth Arrow, che la fiducia è il lubrificante del sistema sociale, e quindi anche delle organizzazioni tra cui le imprese.

Quindi quando la fiducia viene meno, capita in un’impresa quello che succede ad un motore senza olio, per un po’ continua a funzionare, poi si surriscalda e infine fonde e si blocca.

Proviamo a pensare come sarebbe la vita in generale senza fiducia: non potremmo neanche alzarci dal letto la mattina, saremmo terrorizzati e paralizzati.

La fiducia è anche un bene economico, è implicata in ogni relazione sociale e quindi anche economica. È un po’ come l’aria che respiriamo, trasparente, nel senso che non ci accorgiamo della sua presenza e della sua importanza, pervasiva, ma anche delicata, fragile, la si può inquinare

Lo stesso succederebbe al lavoro, in un’impresa, saremmo costretti a ricorrere anche per le cose più minime a contratti, a scambi, alla logica dei premi e delle punizioni, i quali però da una parte sono imperfetti e incompleti e dall’altra possono avere effetti controproducenti, un incubo insomma. L’impresa imploderebbe.

La fiducia è anche un bene economico, è implicata in ogni relazione sociale e quindi anche economica.

È un po’ come l’aria che respiriamo, trasparente, nel senso che non ci accorgiamo della sua presenza e della sua importanza, pervasiva, ma anche delicata, fragile, la si può inquinare.

Anzi, direi proprio che iniziamo ad accorgerci della sua importanza, così come per l’aria, proprio quando scarseggia o è inquinata.

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