Formazione

Festivalfilosofia, decennale sulla fortuna

Dal 17 al 19 settembre tra Modena, Carpi e Sassuolo

di Benedetta Verrini

Un tema di buon auspicio per il decennale del festivalfilosofia. E’ “fortuna”, infatti, la parola chiave dell’edizione 2010 che si svolge a Modena, Carpi e Sassuolo dal 17 al 19 settembre in 40 luoghi diversi delle tre città. Lezioni magistrali, mostre, spettacoli, rassegne di film, letture, giochi per bambini e cene filosofiche. Gli appuntamenti sono quasi 200 e tutti gratuiti.

Il festival, che lo scorso anno ha registrato oltre 150 mila presenze, è promosso dal “Consorzio per il festivalfilosofia”, i cui fondatori – ovvero i Comuni di Modena, Carpi e Sassuolo, la Provincia di Modena, la Fondazione Collegio San Carlo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena – sono i soci storici che hanno partecipato alla realizzazione del festival fin dalla prima edizione.

Piazze, chiese e cortili ospitano le oltre 50 lezioni magistrali del festival, che vede quest’anno tra i protagonisti Roberto Esposito, Massimo Cacciari, Umberto Galimberti, il modenese Carlo Galli, Salvatore Natoli, Angelo Panebianco, Michela Marzano, Piero Coda, Marcello Veneziani, Sergio Givone, Enzo Bianchi, Elena Esposito e Remo Bodei, supervisore scientifico del festival fin dalla prima edizione e ora Presidente del Comitato scientifico del Consorzio. Molti anche i filosofi stranieri, circa un terzo del totale, che vengono da ogni parte del mondo: tra loro i francesi Jean-Luc Nancy, Jean Pierre Dupuy, Francois Jullien e Marc Augé, che fa parte del comitato scientifico del Consorzio, i tedeschi Peter Sloterdijk, Jürgen Moltmann e Gerd Gigerenzer, l’americano Niles Eldredge e due sociologi che hanno trovato asilo in Gran Bretagna come il polacco Zygmunt Bauman e l’ungherese Frank Furedi.

Il programma delle lezioni magistrali si svolge all’insegna dell’esposizione contemporanea all’incertezza che contraddistingue sia l’esperienza degli individui – costretti a trovare rimedi biografici per problemi sistemici -, sia delle società, pressate da rischi di tipo ambientale, finanziario, sociale.

Di tale incertezza – questo sembra essere un leitmotiv della filosofia contemporanea – si può fare non solo una diagnosi, ma anche buon uso. I grandi maestri convocati al festival si confronteranno pertanto con il pubblico sulle varie declinazioni contemporanee della fortuna, dal rapporto tra eccezione e ordine nella sfera politica, al carattere creativo dell’imprevisto, dalla teoria del rischio alle tecniche della sua calcolabilità, dal lavoro antropologico e simbolico delle culture per addomesticare il futuro all’esperienza dell’azzardo e della scommessa.

Il programma filosofico del festival propone anche la sezione “la lezione dei classici”: esperti eminenti commenteranno i testi che, nella storia del pensiero occidentale, hanno costituito modelli o svolte concettuali rilevanti per il tema della fortuna, da Cicerone a Petrarca, da Machiavelli a Montaigne, da Spinoza a Leibniz, da Heidegger a Jonas.

Se le lezioni magistrali sono il cuore della manifestazione, un vasto programma creativo coinvolge la narrazione (con letture di Erri de Luca, Stefano Benni, Alessandro Haber), il teatro (con Paolo Rossi, Paolo Hendel), il cinema (tra i film proposti c’è anche una rassegna dedicata al personaggio di Fantozzi), la musica (con jazz, melodrammi, balletti), i libri, le iniziative per bambini e ragazzi.

Quasi trenta le mostre proposte in occasione del festival: la più grande retrospettiva italiana dedicata al giapponese Daido Moriyama, un omaggio a John Cage, una collettiva in cui 100 autori contemporanei presentano la loro riflessione sulla condizione “fortunata” dell’artista, un’esposizione di figurine su “il gioco delle sorti” – ovvero sul rapporto tra gli uomini e gli astri -, una dedicata agli “ex voto” e una rara installazione di Alessandro Bergonzoni.
E, accanto a pranzi e cene filosofici ideati dall’Accademico dei Lincei Tullio Gregory per oltre sessanta ristoranti ed enoteche delle tre città, nella notte di sabato 19 settembre è previsto il “Tiratardi”, con iniziative e aperture di gallerie e musei fino alle ore piccole.  

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