Fondazione Airc

Festa del papà: uomini fate prevenzione

Vita attiva, niente fumo e alcol, alimentazione sana e adesione agli screening per ridurre il rischio oncologico. La disattenzione degli uomini a queste indicazioni è tra le cause della maggior incidenza di tumori nei maschi. In Italia, circa un uomo su due ne è colpito nel corso della vita

di Nicla Panciera

Minore attenzione alla propria salute e scarsa adesione agli screening oncologici sono alcune delle ragioni della maggior incidenza di tumori nell’uomo rispetto alla donna. In Italia, ne è colpito circa un uomo su due nel corso della vita. Secondo statistiche internazionali, l’incidenza del cancro negli uomini è, infatti, più alta di circa il 19%.

La festa del papà è un’occasione per lanciare un appello per la prevenzione, quindi l’adozione di stili di vita salutari, che come ormai sanno tutti significa non bere, non fumare, non essere sedentari ma essere fisicamente attivi, mantenere un peso corporeo nella norma e prestare attenzione all’alimentazione. Ma anche sottoporsi a controlli e programmi di screening offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale. Questo l’appello che arriva da Fondazione Airc che diffonde anche le buone pratiche di prevenzione età per età.

I tumori nell’uomo

Nel 2023 in Italia sono state stimate circa 208.000 nuove diagnosi di tumore nella popolazione maschile, 3mila in più rispetto all’anno precedente. I tumori più diagnosticati fra gli uomini sono il cancro alla prostata (circa 41.100 nuovi casi, quasi il 20% di tutte le diagnosi), al polmone (circa 30.000), al colon-retto (circa 26.8000), alla vescica (circa 23.700), allo stomaco (circa 9.000), al fegato (circa 8.130), il linfoma non-Hodgkin (circa 8.100), del rene (circa 7.900), delle vie aereodigestive superiori (circa 7.050) e della cute con il melanoma (circa 7000). Il miglioramento delle pratiche diagnostico-terapeutiche-assistenziali e i progressi compiuti nella lotta al tabagismo hanno, infatti, fatto registrare, nel periodo tra il 2007 e il 2019, una diminuzione del tasso di mortalità per cancro tra gli uomini del 14,4% circa. La riduzione si è tradotta in circa 206mila decessi in meno rispetto a quelli attesi in base ai tassi medi del periodo 2003-2006.

Campanelli d’allarme


Che fare? Età per età

Fondazione Airc riassume il da farsi con il passare dell’età.

0-49 anni: l’incidenza dei tumori è bassa. È importante costruire abitudini virtuose: non cominciare a fumare o rinunciare al fumo, mantenere il peso forma facendo regolarmente esercizio fisico, seguire una dieta ricca di cereali integrali, frutta, verdura e legumi, e limitare o, meglio, evitare il consumo di alcol. Inoltre, è raccomandata per gli adolescenti la vaccinazione contro il papilloma virus Hpv.

50-69 anni: l’incidenza dei tumori aumenta sensibilmente. Resta fondamentale avere comportamenti e abitudini salutari e prestare attenzione a eventuali nuove condizioni, come il diabete. Fortemente raccomandata è l’adesione ai programmi di screening per la diagnosi precoce dei tumori del colon-retto. Per il cancro della prostata, dai 55 anni in su, possono essere consigliati controlli dello stato di salute dell’apparato genitourinario e un confronto con il proprio medico riguardo ai pro e i contro del dosaggio del PSA.

Sopra i 70: in questa fascia d’età si concentra la maggior parte delle diagnosi di tumore, soprattutto della prostata, del polmone e del colon-retto. Occorre prestare attenzione all’eventuale comparsa di sintomi che possono segnalare la presenza di un tumore e mantenere comportamenti salutari, da adattare alle possibilità individuali. Ridurre il più possibile i fattori di rischio modificabili può ridurre la possibilità di ammalarsi.

Foto di Austin Walker su Unsplash

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