Volontariato
Festa degli italiani che servono la pace in Italia e all’estero
Qualche giorno fa Cnesc ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica, perchè il 2 giugno diventi “la festa di tutti gli italiani” che partecipano in varie forme alla vita sociale del Paese. Ecco la risposta di Giorgio Napolitano.
di Redazione
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano risponde alla lettera inviatagli in occasione dei festeggiamenti del 2 giugno da CNESC – Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile, Movimento Nonviolento, Forum Nazionale per il Servizio Civile e Rete Disarmo in cui si affermava l’esigenza di celebrare una Festa della Repubblica che fosse non solo la celebrazione delle forze armate e dei corpi Armati e non armati dello Stato, ma realmente “la festa di tutti gli italiani” che partecipano in varie forme alla vita sociale del Paese.
Le parole del Presidente sono sottolineate da Gianfranco Cattai, presidente FOCSIV: «Giorgio Napolitano ha affermato che "Tra di esse il variegato mondo del volontariato è indubbiamente una delle risorse più importanti su cui possiamo contare". Siamo lieti di riscontrare quanto il Presidente della Repubblica condivida la nostra visione di un 2 giugno che appartenga a tutte le diverse espressioni della società civile. Il volontariato è una ricchezza fondamentale per la nostra società e quando contribuisce a risollevare da situazioni di povertà e violazione dei diritti, come accade nel volontariato internazionale, raggiunge una delle sue espressioni più alte».
«Nell’occasione di queste celebrazioni – conclude Cattai – deve essere un impegno di tutti, Istituzioni e Società Civile, valorizzare anche il contributo di tanti italiani che nel mondo rappresentano l’Italia mettendosi al servizio delle comunità più emarginate. Tra questi, anche i giovani del servizio civile nazionale all’estero, che testimoniano in modo concreto la loro scelta volontaria di difesa non violenta della Patria e costruzione della pace».
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