Welfare

Ferrero: l’acool uccide, lo spinello no

"E' tempo di abbandonare la divisione tra sostanze lecite e illecite, e di ragionare sulla distinzione tra sostanze nocive e sostanze non nocive"

di Redazione

L’alcool uccide, lo spinello no. E’ questa la posizione espressa dal ministro della Solidarieta’ sociale Paolo Ferrero che, su ‘La Stampa’, replica ad un articolo di Giorgio Calabrese intitolato ‘Il vino fa bene, lo spinello no’. ”Vi sono sostanze legali -scrive Ferrero- il cui consumo massiccio produce danni enormi alla salute e vi sono sostanze illegali il cui uso non determina particolari danni alla salute. In Italia vi sono migliaia di morti all’anno legate all’abuso di alcool ma non mi risulta sia morto nessuno a causa di uno spinello”. ”Nel nostro paese pero’ -prosegue- invece di discutere sulla pericolosita’ delle sostanze e del loro utilizzo si stigmatizza l’uso della droga (al singolare), identificandola con le sostanze illegali e mettendo sullo stesso piano le droghe pesanti come l’eroina e la cocaina, e lo spinello. In questo modo si fa un danno enorme perche’, in particolare tra i giovani, tende a svanire la percezione della diversa pericolosita’ delle varie sostanze”. ”Il mio intento -spiega Ferrero- e’ quindi quello di rompere il velo di ipocrisia che copre la ‘farisaica’ distinzione tra sostanze legali e illegali, quando invece il problema e’ distinguere tra sostanze nocive e no”. ”Di questo -conclude il ministro della Solidarieta’ sociale- mi piacerebbe si cominciasse a discutere con meno pregiudizi, anche al fine di poter costruire un quadro legislativo in cui si passi dalla repressione dei consumatori all’informazione e alla prevenzione diffusa, accompagnata dalla repressione dura del narcotraffico”.


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