Non profit

«Fermate il campionato»

Il presidente del Csi Massimo Achini: il calcio non può andare avanti così

di Lorenzo Alvaro

Riscoppia scandalo Calcioscommesse. Scattano le manette, ma le società si occupano d’altro (come da denuncia del numero uno del Coni, Gianni Petrucci)
 
Massimo Achini, presidente del Csi però non ci sta. «Di fronte a quello che sta succedendo si mischiano molte emozioni», spiega, «la prima è un senso di impotenza estremo. Ogni volta sembra che uno scandalo possa aprire una strada per portare il calcio verso un futuro migliore. E ogni volta invece ne arriva un nuovo e peggiore. Disagio che aumenta se si pensa che da Singapore qualcuno può gestire le nostre partite. Dall’altra parte c’è speranza, dovuta a quelle centinaia di persone che tutti i giorni nei campetti e negli oratori vivono e credono in un calcio pulito».

Come reagire al silenzio dei media? Achini è chiaro: «vorrei esternare tutta la mia indignazione. Si sta diffondendo il virus di considerare tutto questo fisiologico. Di fronte a Calciopoli quanto meno ci fu un moto di indignazione popolare. Oggi il calcio scommesse è un rivolo tra le altre notizie. Una cosa considerata normale».


Una posizione molto simile a quella del presidente del Coni Petrucci. «Mi associo fortemente alle parole di Petrucci», sottolinea Achini, «credo che oggi il mondo del calcio debba un gesto molto forte e lo debba a tutti i tifosi e sportivi che credono e vivono lo sport in maniera pulita. Il campionato di serie A va fermato».
 
Una scelta forte e di rottura. Achini non si illude «è chiaro che non risolverebbe nessun problema ma direbbe di un mondo che ha ancora una dignità e reagisce. Il dramma è che la Lega non ne parla neanche. Come Csi chiediamo un gesto, anche clamoroso. I dirigenti del calcio italiano non si rendono conto che con questo andazzo prima o poi gli italiani diserteranno stadi e pay per view. Abbandoneranno il calcio».
 
Ma non ci sono solo esempi negativi. «Come Csi vorremmo anche proporre un altro gesto», conclude il presidente, «la Lega deve assegnare un’onorifiscenza, magari il Discobolo d’Oro, a Simone Farina, anonimo terzino del Gubbio, che vistosi offrire 200 mila euro per falsare un match contro il Cesena, ha rifiutato i soldi e denunciato l’accaduto. Non tanto per il gesto ma per sottolineare che la differenza la fanno sempre gli uomini, ed è per questo che bisogna tornare ad investire nella formazione dei ragazzi».  


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