Welfare

Federlavoro: «il blocco agli incentivi è freno per il settore»

La federazione chiede un tavolo per discutere eventuali correttivi

di Redazione

«L’ipotesi di un intervento del Governo che potrebbe bloccare gli incentivi alle fonti rinnovabili è un freno allo sviluppo delle energie sostenibili in Italia, settore che oggi vale oltre il 2% del Pil nazionale e che occupa oltre 100mila addetti». È quanto afferma Massimo Stronati, presidente di Federlavoro e Servizi-Confcooperative, in merito all’ipotesi di introdurre dei limiti alla produzione di energia da fonti rinnovabili, anche retroattivi, contenuta nel decreto legislativo sulle energie alternative al vaglio domani del Consiglio dei ministri.

«Intervenire sul comparto con tetti quantitativi»  – aggiunge Stronati –  «determinerebbe un’elevata incertezza sul mercato oltre al congelamento degli investimenti da parte delle imprese, mettendo a rischio la competitività di uno dei pochi settori in controtendenza rispetto alla negativa congiuntura attuale».

«Sebbene siamo consapevoli che le rinnovabili abbiano bisogno di un forte sostegno pubblico che contribuisce a rendere più cara l’elettricità in Italia»- continua Stronati – «bisogna tuttavia considerare che sono ben altre le voci di costo che pesano sulla nostra bolletta. Tra queste gli aiuti alle assimilate (prodotti di raffineria inclusi), elargiti con il CIP6/92 o per la dismissione del  nucleare esistente. Ci auguriamo pertanto che il Governo riconsideri l’ipotesi di penalizzare l’incentivazione delle rinnovabili, che ha avuto ricadute più che positive per le imprese e i consumatori. Sarebbe auspicabile piuttosto orientarsi a favorire un adeguamento della politica degli incentivi, come già avvenuto con il nuovo Conto Energia 2011, che non ponga limiti alla diffusione delle rinnovabili nel nostro Paese e che rispetti le prescrizioni del pacchetto Ue 20-20-20».

«Sarebbe opportuno» – conclude Stronati – «che l’Esecutivo aprisse un tavolo di confronto con tutti i soggetti impegnati nello sviluppo delle energie rinnovabili in Italia, per discutere eventuali correttivi da introdurre, tesi a salvaguardare un mercato in crescita, i lavoratori e le imprese coinvolti».

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