Welfare
Federconsumatori:no alle impronte,nè per stranieri né per italiani
Un appello a Ciampi perché rinvii alle Camere il provvedimento sul rilascio delle impronte per gli immigrati. E anche per gli italiani cè qualcosa da dire
In Italia riaffiorano le discriminazioni su base razziale da parte del legislatore.
Se non verrà esteso anche agli italiani l?obbligo del rilascio delle impronte, proposta contenuta nell?ordine del giorno approvato dalla Camera dei deputati il 3 giugno, allora sarebbe sancita qualcosa di molto vicino ad una ?legge razziale?.
La pensa così Comma 22, la divisione della Federconsumatori per la difesa dei diritti del cittadino, che chiede al Presidente della Repubblica Ciampi di non firmare la legge sull?immigrazione appena approvata e di rinviarla alle Camere fino a quando anche l?ordine del giorno sulle impronte agli italiani non si trasformi in legge, o (meglio) che si depenni l’art.5.
Un?altra provocazione come la mobilitazione contro il rilascio delle impronte digitali che finì con il suggerire al governo di estendere il provvedimento a tutti?
?Muoviamoci per ordine ?avvisa Piero Casciani responsabile di Comma 22 – Qui si tratta di fermare un provvedimento discriminatorio ed eventualmente ?sanarlo? estendendolo a tutti. Ma è solo un primo passo, perché la vicenda demenziale delle impronte digitali non si può lasciare che vada portata alle estreme conseguenze?.
?Riteniamo che l?uguaglianza si misuri nell?estensione dei diritti e non nell?abbassamento di quelli di tutti. Non convince poi questa sollecitazione sul versante della sicurezza: gli inglesi non hanno l?obbligo di portare documenti di identificazione, e non ne fanno un motivo di insicurezza sociale?, continua Casciani
Sulla questione dell?estensione del rilascio delle impronte a tutti i cittadini, a dire la verità, non é tanto coesa neanche la stessa maggioranza. Ne sono l?esempio proprio le opinioni dei due promulgatori della legge, opinioni da cui traspare l?appartenenza a diverse culture politiche.
Mentre all?indomani dell?approvazione definitiva in Senato della legge sull?immigrazione il presidente del Consiglio dei ministri Gianfranco Fini si è affrettato a dire che sarebbe una legge razziale qualora non fosse mantenuto l?impegno contenuto nell?ordine del giorno approvato dalla Camera dei deputati il 3 giugno per ?estendere a tutti, senza alcuna distinzione tra italiani e immigrati extracomunitari, i rilievi dattiloscopici?; invece il Sen. Umberto Bossi è di tutt?altro avviso quando si sostiene la necessità che il governo centrale rilevi le impronte dei padani.
Per la cronaca, altri parlamentari che si sono detti favorevoli all’estensione del provvedimento sono Rutelli, Castagnetti, Loiero, Monaco, e Colasio.
?Adesso va fatto di tutto per rimediare all?ingiustizia di questo provvedimento verso gli stranieri, poi faremo battaglia perché per sanare una discriminazione non se ne introduca un’altra?, conclude Casciani
info: mail@comma22.it
Segue l?appello rivolto al presidente Carlo A. Ciampi.
Al Presidente della Repubblica Italiana
Il disegno di legge Atto Senato 795-B, approvato definitivamente dal Senato della Repubblica lo scorso 11 luglio, introduce l?obbligo per lo straniero che richiede il permesso di soggiorno o il suo rinnovo di essere sottoposto a rilievi fotodattiloscopici.
Di fronte alle proteste per il carattere discriminatorio e xenofobo della legge, il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, On. Gianfranco Fini, ha ammesso che l?entrata in vigore della legge creerà una disparità di trattamento tra cittadini italiani e stranieri e si è impegnato a sanare la discriminazione con un successivo provvedimento legislativo per l?estensione dell?obbligo in questione ai cittadini italiani; alla emanazione di detto provvedimento il governo si sente già impegnato, avendo dato parere favorevole all?approvazione degli ordini del giorno presentati dall?On. D?Alia e dall?On. La Russa nell?assemblea della Camera dei deputati del 3 giugno scorso.
Premesso che l?obbligo di sottoporre chiunque, straniero o italiano, a rilievi fotodattiloscopici rappresenta un?inutile vessazione quando è già documentata l?identità personale, risulta comunque confermato che la promulgazione della legge nel testo attuale comporterebbe l?introduzione nel nostro ordinamento di una norma discriminatoria e xenofoba.
I sottoscritti chiedono pertanto che, nell?esercizio delle facoltà previste dall?articolo 74 della Costituzione della Repubblica Italiana, la Signoria Vostra voglia provvedere a chiedere alle Camere una nuova deliberazione che sani gli evidenti aspetti discriminatori.
Firme
N.B.: l?appello può essere inviato per posta tradizionale:
al Presidente della Repubblica ? Palazzo del Quirinale ? 00187 ? Roma
oppure per posta elettronica all?indirizzo:
presidenza.repubblica@quirinale.
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