Salute

FederazioneSanità: le tre C del welfare che verrà

Coordinamento, Continuità dell’assistenza, Centralità della Persona

di VITA.it

«Parcellizzazione delle prestazioni, assenza di integrazione tra i diversi erogatori, mancanza di continuità tra gli ospedali e il territorio e carenza di strumenti per il governo clinico dell’assistenza primaria: queste le criticità che il sistema dei servizi alla persona in ambiente extraospedaliero presenta oggi nel nostro Paese». Sono alcuni dei temi che Giuseppe Milanese, presidente di FederazioneSanità Confcooperative affronterà al Sanit2011 nel corso del Convegno organizzato al Palazzo dei Congressi dell’Eur dal tema “Coordinamento, Continuità e Centralità, le tre C della Cooperazione di FederazioneSanità Confcooperative – Coordinamento dei servizi e delle attività della rete, Continuità dell’assistenza tra ospedale e territorio, Centralità della Persona e della Famiglia”.

«L’obiettivo dei lavori – aggiunge Milanese – è presentare ai Cittadini e alle Istituzioni la proposta di FederazioneSanità: la nostra rete di cooperative, che sta sperimentando in diverse regioni del nostro Paese un nuovo modello, volto a rendere sempre più efficiente ed efficace il nostro SSN, preservandone la gratuità per i cittadini».

«La Corte Costituzionale (sentenza 333/2010) ha ribadito che le norme vigenti impongono alle Regioni di non superare la spesa per il personale registrata nel 2004, diminuita dell’1,4% per ognuno degli anni che vanno dal 2007 al 2012. Una contrazione di risorse – prosegue Giuseppe Milanese – che porta inevitabilmente a un arretramento progressivo della sanità pubblica lasciando spazi vuoti. Spazi che qualcuno deve essere in grado di coprire soprattutto in un sistema a risorse ormai limitate e in cui la spesa out of pocket ha raggiunto livelli d’allarme, con le famiglie italiane disposte a contribuire con proprie risorse per una quota pari al 21,3% della spesa sanitaria (cifra che rappresenta l’1,9% del Pil)».

«Non può certo essere solo la logica del capitale privato – conclude il presidente Milanese – a guidare coloro che intendono proporre soluzioni capaci di colmare il vuoto lasciato dalla ritirata del sistema pubblico. Le proposte alternative non possono che venire dalla società civile, dal non profit e dalle professionalità coinvolte da anni nell’attività di assistenza alle persone. Ed è proprio in questa direzione che sta lavorando FederazioneSanità».

 

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