Federalismo o feudalesimo?

Come se non bastasse il titolo del suo ultimo libro (Federalismo avvelenato, scritto a quattro mani con Gianni Pittella, edizioni Zefiro), per non lasciare spazio a fraintendimenti Marco Esposito, giornalista del Mattino con un passato da responsabile Mezzogiorno dell’Italia dei Valori, getta subito altra benzina sul fuoco: «Più che di federalismo, stiamo parlando di un nuovo feudalesimo».

In che senso?

Aver convinto gli italiani che le tasse appartengono al territorio è la più grande vittoria culturale della Lega. Era dai tempi del feudalesimo che non si sentivano cose del genere. Prendiamo un professore universitario di Cosenza. Con ogni probabilità avrà un reddito superiore alla media nazionale e quindi contribuirà in modo considerevole a pagare lo stipendio agli insegnanti del Veneto e alle educatrici dei nidi di Milano. Bene, questo signore col federalismo continuerà a pagare le stesse tasse di oggi, e forse qualcosa in più visto che la Calabria sarà costretta ad aumentare la pressione fiscale, ma in compenso gli chiuderanno l’ospedale e la scuola sotto casa.

Già ora la qualità dei servizi a Milano e in Calabria è molto differente. Non crede?

È vero, ma il nuovo patto fiscale che stiamo andando a siglare stabilisce delle regole, che naturalmente non rispecchiano la realtà, come però avviene in tutti i campi. È come se dicessimo che siccome le donne sul lavoro sono trattate peggio degli uomini, allora tanto vale scriverlo nella Costituzione.

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