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FECONDAZIONE ASSISTITA. Un italiano alla guida dell’ESHRE

Eletto ieri Luca Gianaroli. Primo obiettivo: «garantite le medesime possibilità alle coppie che vogliono un figlio, in ogni nazione»

di Sara De Carli

L’Italia alla guida della medicina della riproduzione europea. Luca Gianaroli, classe 1953, consulente del comitato scientifico di SISMER (Società Italiana di Studi di Medicina della Riproduzione) di Bologna, nel tardo pomeriggio di ieri è stato eletto presidente dell’ESHRE -European Society of Human Reproduction and Embryology. Gianaroli succede all’olandese Joep P.M. Geraedts, in carica dal 2007.

Secondo italiano a ricoprire l’importante carica nei 25 anni di vita dell’ESHRE, Gianaroli è però il primo presidente in assoluto ad operare esclusivamente in una struttura privata: tutti i suoi predecessori arrivavano da esperienze nel pubblico.
«Sono onorato di poter ricoprire questa importante carica soprattutto per il ruolo autorevole che ESHRE si è guadagnata nella sua storia nell’ambito della medicina della riproduzione -commenta Gianaroli-. Sarà mia cura lavorare affinché le conquiste ottenute con la sentenza della Corte Costituzionale possano rappresentare un passo concreto per allineare l’Italia all’Europa».

ESHRE, fondata a Bonn nel 1984, è l’associazione più grande del mondo nel campo della medicina della riproduzione. Conta oggi 4.200 iscritti tra medici, ricercatori, studenti e personale di supporto alle attività di scienza e medicina della riproduzione, provenienti da 114 Paesi differenti.


Nei due anni di incarico, il neo presidente si interfaccerà con le istituzioni europee, in particolare con il Parlamento di Strasburgo, per individuare nuove strategie e nuove strade da percorre nell’ambito della medicina della riproduzione. «È importante che in ciascuna nazione possano essere garantite le medesime possibilità alle coppie che vogliono un figlio», continua Gianaroli. Particolare attenzione sarà dedicata all’Italia: «I cambiamenti introdotti dalla sentenza della consulta hanno avvicinato l’Italia all’Europa -spiega il nuovo presidente ESHRE- occorre proseguire su questa strada cercando di allineare le procedure e le possibilità che ci sono nel nostro Paese a quelle europee nel rispetto del diritto di una coppia di poter diventare genitori».


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