Famiglia
Fecondazione assistita: un bebé costa dai 18 ai 51mila euro
Lo dicono gli esperti al Meeting internazionale di Scienza della riproduzione umana
di Redazione
Bebe’ in provetta piu’ cari, in Italia, grazie alla legge 40. A discutere sull’impatto della legge sulle finanze degli italiani sono stati gli esperti riuniti in questi giorni al Meeting internazionale di Scienza della riproduzione umana, organizzato a Mykonos dal Polo scientifico di Rimini dell’universita’ di Bologna in cooperazione la Yale University.
Dati alla mano, oggi per un bambino nato da procreazione medicalmente assistita si spendono circa 18.400 euro in cicli con trasferimento a fresco -ossia senza il congelamenti di ovociti o embrioni- e 51.400 euro con congelamenti degli ovociti. Rispettivamente il 15% e ben il 70% in piu’ del 2003, l’anno prima dell’entrata in vigore della legge 40. Non vanno di pari passo ai costi le gravidanze. ”L’avvento della legge 40 – sottolinea in una nota Carlo Bulletti, direttore della Unita’ di Fisiopatologia della riproduzione Asl di Rimini e Universita’ di Bologna, organizzatore del convegno – ha comportato un passaggio dei risultati dal 23,8 % su cicli a fresco e 14,5% su cicli con congelamento di embrioni al 18,8% su cicli a fresco e 9,5% su cicli con scongelamento di ovociti e loro fecondazione”.
Da Mykonos quindi e’ partito un appello per stabilire il numero di procedure assistibili dal Ssn, oltre le quali il costo spetti alle coppie stesse. Non solo: gli esperti chiedono che le attivita’ di Pma siano ‘peer-reviewed’, cioe’ valutate dalla stessa comunita’ scientifica. ”Abbiamo visto – prosegue Bulletti – che se 100 trattamenti costano 300.000 euro e un centro ottiene il 20% di bimbi, il costo per ciascun bambino per il Ssn sarebbe di 15.000 euro, ma se il centro ottiene solo il 10% il costo per ciascun bimbo sara’ di 30.000 euro. E’ arrivato il momento di chiedersi se sia socialmente utile lasciare centri che non assicurino un risultato minimo, a garanzia di un buon impiego delle risorse. Solo una peer-review dara’ queste risposte e mettera’ fine alla querelle di centri di eccellenza in cui pero’ l’eccellenza e’ autoreferenziata”.
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