Cultura

Favismo e servizio militare: la commissione che ci mancava

Istituita dal Ministro Parisi, conlcuederà i suoi lavori il 31 luglio.

di Redazione

Ci mancava. Il Ministro della Difesa, Arturo Parisi, ha istituito una Commissione scientifica «con il compito di studiare la compatibilità dell’enzimopatia da “deficit i G6PDH, anche parziale” con lo svolgimento, da parte dei soggetti affetti da tale carenza, delle attività connesse con l’espletamento del servizio militare professionale». Cioè una Commissione che dirà se le persone affette da favismo possono svolgere il servizio militare. Oggi infatti la legge 20 ottobre 1999, n. 380, indica il “favismo” tra le imperfezioni e infermità che sono causa di non idoneità al servizio militare incondizionato.
E’ una discrimnazione?

“Finalmente si fara’ luce, per coloro che sono affetti da favismo, sulle reali possibilita’ di poter intraprendere la carriera militare”, afferma Emidio Casula, sottosegretario alla Difesa con delega alla Sanita’ militare. Nella commissione ci sono il Prof. Alberto Zanella, Presidente, il Prof. Sergio Amadori ed il Prof. Antonio Cao e il Prof. Giovanni De Cesare Consigliere di Stato quale esperto Giuridico e il Ten. Gen. Michele Donvito, direttore generale della Sanita’ Militare, i quali dovranno esprimersi sulla capacita’ piena allo svolgimento del servizio militare.

“Soltanto in questa maniera- conclude il sottosegretario- si potranno dare risposte concrete ai favici che aspirano ad entrare nelle Forze Armate ed evitare, nel contempo, eventuali congedi dovuti al successivo riscontro della malattia”. I risultati saranno presentati al Ministro con una relazione finale, entro il 31 luglio 2007. Vabbè.

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