Economia

Fattorie sociali,bontà non solo in tavola

A Grottaferrata, nei Castelli Romani, fra castagni, noci e uliveti, si affaccia su un’ampia vallata la Cooperativa Agricoltura Capodarco...

di Chiara Cantoni

A Grottaferrata, nei Castelli Romani, fra castagni, noci e uliveti, si affaccia su un?ampia vallata la Cooperativa Agricoltura Capodarco. Il suo ristorante, ricavato da un vecchio casale ristrutturato, offre deliziosi menù ispirati alla tradizione culinaria regionale: le materie prime, coltivate in loco con metodo biologico, passano direttamente dalla terra alla tavola, esaltando i sapori tipici delle mense contadine. Dolci fatti in casa, zuppe di cereali e legumi, carni di pollo, coniglio, anatra e maiale, sono i piatti forti. Grazie alla società Biosolidale distribuzione, i prodotti ortofrutticoli della cooperativa raggiungono anche alcuni negozi di Roma e provincia specializzati nel bio, le mense scolastiche dei comuni limitrofi e, per ordini minimi di 150 euro, i gruppi di acquisto solidale del territorio.

«Comprare dall?azienda di Gottaferrata significa, da un lato, promuovere la filiera corta del biologico, dall?altro sostenere il fenomeno crescente dell?agricoltura sociale», spiega Alfonso Pascale, presidente della Rete nazionale fattorie sociali.

«La Cooperativa Capodarco, infatti, ospitando e dando lavoro a persone con disabilità fisica e mentale, è una delle 2mila realtà italiane che, attraverso lo sviluppo di attività agricole polifunzionali – coltivazione, allevamento, autoproduzione – svolgono al contempo un?importante funzione sociale a vantaggio di categorie deboli: minori problematici, donne in difficoltà, portatori di handicap, tossicodipendenti, detenuti o anziani».

La maggior parte delle fattorie sociali, oltre a praticare l?agricoltura biologica e la vendita diretta, lavorano con animali di piccola taglia e, talvolta, asinelli per l?onoterapia.

A Palidoro, vicino a Fiumicino sorge la Fattoria Verde gestita dall?associazione La Fattoria onlus: «Le nostre attività non riflettono i criteri quantitativi della grande industria alimentare», spiega Jeanette De Knegt, la presidente. Che aggiunge: «Alleviamo razze animali e coltiviamo specie vegetali che richiedono cure particolari. Le nostre galline, ad esempio, producono uova a basso contenuto di colesterolo e dal guscio celeste, resistente al batterio della salmonella. Previo appuntamento, è anche possibile visitare l?azienda e aprire rapporti commerciali con gruppi di acquisto.

Lo sportello informatico www.fattoriesocociali.com, realizzato da Aiab, Acli Terra, Alpa, Cia di Roma, Cnca Lazio e Rete Fattorie sociali, con la collaborazione dell?università della Tuscia, fornisce anche recapiti e informazioni sulle fattorie e gli agriturismi sociali presenti in Italia, dove poter pernottare, pranzare o acquistare prodotti biologici. Per contatti diretti: www.agricolturacapodarco.it / www.lafattoriaonlus.it

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