Formazione

Fassino: “Non sono un traditore della pace”

Il segretario dei Ds contrattacca alla trasmissione di Battista "Batti e ribatti" e si dice pronto ad andare a Nassiriya

di A. Capannini

La partecipazione di Piero Fassino alla manifestazione sulla pace di sabato scorso a Roma e’ stata una ”controffensiva per rispondere a chi da mesi e mesi manipolava le nostre posizioni, ci presentava come dei nemici del movimento per la pace, come degli asserviti a Bush, dei traditori del pacifismo”. Il segretario dei Ds non ci sta a passare per un’opportunista e nel corso della trasmissione ”Batti e ribatti” (in onda questa sera su Rai uno alla 20.30) difende la linea dei Ds sull’intervento militare in Iraq. ”La nostra posizione -ha affermato- e’ molto chiara: noi siamo contro la guerra, siamo stati critici contro la conduzione del dopoguerra iracheno, chiediamo una svolta incardinata sull’accordo su un ruolo centrale dell’Onu in Iraq”. Allora, per quale motivo i Ds sono al centro delle polemiche? ”Bisogna chiederlo a chi ci ha dato dei ‘delinquenti politici’ -ha replicato Fassino- rivolgendosi a me e ad altri dirigenti. Credo che l’insulto e l’intimidazione non dovrebbero essere mai utilizzati in politica come in nessuna altra forma di relazione. Penso che chi per calcolo elettorale li usa o consente che li si usino fa un cattivo calcolo che per altro non dara’ frutti”.
Piero Fassino si dice anche pronto a recarsi in Iraq a Nassirya per testimoniare la solidarieta’ e l’appoggio dei Ds all’impegno dei militari italiani. ”Sono pronto a visitare le nostre truppe a Nassirya -ha affermato il segretario dei Ds partecipando a ‘Batti e ribatti’, la striscia giornalistica quotidiana condotta da Pierluigi Battista, in onda su Rai Uno. E’ disposto ad andare a Nassirya in segno di solidarieta’ con i militari italiani? ”Certamente si’ -ha replicato Fassino, rispondendo alla domanda di Battista- Cosi’ come ho fatto quando ero al governo sono andato in Bosnia, Kossovo, Macedonia ed Albania. Il fatto che io sia contro la guerra, non significa affatto che non apprezzi quello che fanno le nostre forze armate. Credo che -ha continuato il segretario diessino- le forze armate italiane debbano sentire la solidarieta’ di tutto il paese per i rischi delicati a cui sono esposte”.

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