Famiglia

Fassino. Famiglie e bambini vittime politica centrodestra

Il segretario dei Ds interviene alla convenzione nazionale "Cosa farò da piccolo?") del suo partito sull'infanzia

di Ettore Colombo

Solo lo 0,9% della spesa pubblica e’ destinata a finanziare le politiche dell’infanzia e risorse che per legge erano vincolate a sostegno della famiglia e dei minori sono finiti in fondi indistinti. Una situazione che si e’ ulteriormente aggravata dopo i tagli agli enti locali, che hanno ridimensionato i servizi sociali di cui i bambini, i genitori e gli anziani sono i principali beneficiari. E’ questo il quadro delle politiche per i bambini, segnato dall’incertezza e dall’instabilita’ della societa’ odierna, tratteggiato dal segretario dei Ds, Piero Fassino, nelle sue conclusioni al convegno dal titolo emblematico ”Cosa faro’ da piccolo?” organizzato dalla consulta per l’infanzia e l’adolescenza della Quercia. Fassino chiede che fin dalla prossima finanziaria le risorse dedicate alle politiche per i bambini vengano irrobustite. ”Si scaricano sulle famiglie i problemi dei bambini senza dare risorse e servizi per sostenerle, si lasciano soli i genitori” denuncia il segretario della Quercia, che punta a un programma straordinario per gli asili nido e le scuole materne. ”I nidi aziendali che vuole istituire la Prestigiacomo non sono la soluzione – afferma Fassino – perche’ non possono e non devono sostituire la rete sul territorio”. Oggi, ricorda il leader diessino, solo il 7% della domanda di queste strutture per i piu’ piccoli e’ soddisfatta, una media in cui ci sono le regioni piu’ evolute che soddisfano le direttive Ue, che prescrivono che almeno un terzo della popolazione infantile venga servita, e territori dove nidi e scuole materne sono completamente assenti. ”Non abbiamo nessuna pregiudiziale sui bonus – dice Fassino riferendosi alle politiche del centrodestra – ma a patto che si aggiungano al reddito delle famiglie e non vadano a sostituire la rete dei servizi nel territorio ”che e’ anche una rete di solidarieta’, di socializzazione, di crescita della personalita’, di integrazione interetnica”. ”Un bambino felice sara’ un adulto maturo, porre al centro l’infanzia nei nostri programmi di governo, dalla lista unitaria per le europee alle amministrazioni locali, e’ la cifra di una forza politica che vuole una societa’ libera e giusta” sostiene Fassino. ”I bambini non sono protesi dei genitori, non sono scolari passivi, consumatori televisivi, oggetti delle relazioni altrui” prosegue il segretario della Quercia, che propone l’adozione di un codice europeo per la regolamentazione del rapporto tra media e ragazzi, sostegno alla carta della citta’ dei bambini elaborata dalla Quercia e che i diritti dell’infanzia vengano riconosciuti e sanciti dalla prossima Costituzione europea.


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