Non profit
Farnesina stanzia i fondi per la cooperazione
Ecco come saranno suddivise le risorse
di Redazione
Un impegno per 70 milioni di euro. E’ il risultato del primo Direzionale dell’anno per la Cooperazione allo Sviluppo. Le risorse a dono, fanno sapere dalla DGCS, saranno così suddivise: 7 contributi volontari per circa 10 milioni di euro; 3 contributi finalizzati per oltre 4 milioni; 18 iniziative bilaterali a dono per circa 47,5 milioni; 13 programmi (di cui 4 di Educazione allo Sviluppo) promossi da Ong, per un valore complessivo di oltre 7,3 milioni; 1 progetto di cooperazione decentrata per 700 mila euro.
I fondi sono stati distribuiti con priorità diverse per area geografica: il 45,32 % è stato destinato al Bacino del Mediterraneo e Vicino Oriente. Il 18,21% e’ stato deliberato in favore dell’Africa Sub Sahariana, con l’Etiopia primo beneficiario grazie all’approvazione di un progetto nel settore idrico-sanitario per oltre sei milioni di euro. Il 15,97% è stato suddiviso in 5 contributi volontari destinati ad altrettanti organismi internazionali e 2 contributi finalizzati al Pam. L’Asia è destinataria del 7,24%, con l’Afghanistan beneficiario di 6 iniziative per un valore complessivo di oltre 5 milioni di euro, incentrate sul rafforzamento delle capacita’ istituzionali e la ricostruzione dello Stato. All’America Latina e all’Europa sono state destinate le restanti percentuali rispettivamente del 6,71 e 6,56%. Infine, per le emergenze sono stati deliberati 4 contributi volontari per i fondi bilaterali (di emergenza) presso Unicef, Unhcr, Pam e Cicr per oltre 5 milioni di Euro, oltre al sostegno alla Base Operativa di Pronto Intervento Umanitario Onu di Brindisi gestita dal Pam, con 2 contributi finalizzati per 3,63 milioni.
Infine, è stata approvata la lista dei paesi eleggibili ai crediti agevolati per le imprese miste e le Linee guida per la Cooperazione decentrata, nonché sono state aggiornate le “Linee guida e indirizzi di programmazione per il triennio 2010-2012”. A questo proposito, è stata rafforzata la cooperazione universitaria e sono state rimodulate le priorità geografiche e settoriali d’intervento, alla luce delle scarse disponibilità finanziarie e di risorse correnti della Dgcs.
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