Volontariato

Farmacis: Censis, plebiscito per farmaci alternativi

Il 74% degli italiani li vorrebbero gratis

di Redazione

Gli italiani vogliono i farmaci della medicina alternativa anche se nutrono non pochi timori sulla loro sicurezza: omeopatia e fiori di Bach, sostengono il 74,4% degli intervistati dal Censis, devono diventare farmaci rimborsabili ma una percentuale non molto minore, il 64% ritiene che al momento non siano controllati a sufficienza. Il contraddittorio atteggiamento emerge da un sondaggio su come vedono e cosa vogliono gli italiani dal farmaco. Relativamente al primo aspetto, prevale un’idea di farmaco come strumento tecnico ed affidabile, da cui ci si aspetta una sempre maggiore efficacia e specificita’. Il 30% circa del campione lo ritiene lo strumento che fa veramente guarire le malattie, subito dopo il medico, citato dal 42,7%; il 54,5% riconosce il contributo del farmaco alla possibilita’ di convivere a lungo con patologie croniche ed il 60,2% al miglioramento della qualita’ della vita; inoltre, il 70,7% ritiene che lo scopo essenziale del farmaco sia quello di curare una malattia specifica. Ma le novita’ arrivano proprio leggendo le riposte sulla medicina non convenzionale, che rimane una risorsa utilizzata ancora da una minoranza: la quota di chi dichiara di fare uso in modo esclusivo di farmaci di questo tipo e’ solo il 3,6%. Per il 33,5% degli intervistati i farmaci non convenzionali sono prodotti naturali che non possono fare male, per il 27,1% sono prodotti utili solo per affrontare piccoli disturbi, un quarto circa ritiene che essi facciano parte di concezioni diverse della medicina, mentre un giudizio espressamente negativo (‘sono generalmente inutili e qualche volta dannosi’) viene espresso dal 13,7%.
FARMACI E MEDICI. Il 41,5% degli intervistati segue precisamente le indicazioni del medico riguardo al farmaco da utilizzare, il 46% prende il farmaco che gli viene prescritto solo se ritiene che sia veramente necessario ed il 4,1% prende farmaci autoprescritti o consigliati da amici. Il 4,4% non prende farmaci perche’ teme gli effetti collaterali.
I FARMACODIPENDENTI. E’ stato chiesto agli intervistati se hanno conoscenza diretta di persone che possono definirsi cosi’. Il 35,7% ha risposto affermativamente, percentuale che sale al 41,4 tra i residenti al centro, al 48,4 tra i laureati, al 38,8 tra i piu’ giovani. Sebbene il dato risenta dell’assenza di una definizione socialmente condivisa di farmacodipendenza e, quindi, della soggettivita’ delle valutazioni degli intervistati, tuttavia segnala una problematica reale, in cui il farmaco diventa invasivo perche’ chiamato a ‘fare supplenza’ rispetto agli altri strumenti che dovrebbero far fronte a patologie sociali come l’ansia da prestazione o la crescente incertezza sociale.
ANSIA DA FOGLIETTO ILLUSTRATIVO. Il 38% degli intervistati giudica i bugiardini chiari ed esaurienti, il 28,4% li considera troppo complicati, difficili da capire, mentre il 24,4% dichiara che ‘fanno venire l’ansia’ per tutti gli effetti collaterali che indicano, a fronte di un 9,2% che li reputa poco esaurienti. Il 44,8% degli intervistati considera come corretta l’informazione sugli effetti collaterali dei farmaci poiche’ evidenzia bene i rischi ed i benefici dei medicinali; per il 24,4% degli intervistati essa e’ confusa e poco comprensibile e per un altro 24,4% e’ addirittura ‘terroristica’.

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